Croce e delizia. Nonostante i tempi che cambiano e la prepotente egemonia delle officine specializzate, settorializzate e brandizzate (di solito monomarca) il meccanico – soprattutto il fantomatico “meccanico di fiducia” – rimane una delle figure più paradigmatiche del nostro immaginario collettivo.
Che sia glabro o barbuto, tarchiato o spilungone, con e senza guanti, la sua parola è legge. L’ipse dixit della generazione automotive. Salopette, sudore a fiotte e baffi tirati a lucido con il grasso: questo l’identikit del santone dei nostri tempi, foriero di una saggezza pratica che neppure il più brillante degli ingegneri meccanici sembra ereditare.
Per cultura popolare il meccanico cercherà sempre di intortare, novella figura volpina armata di mani callose e belle parole. Per il più banale dei lavoretti non esigerà meno denaro di quanto tu pensi sia già troppo.
Ma quanto c’è di vero in queste credenze? Ce lo siamo chiesti. E ne è venuta fuori la lista delle 7 cose che il meccanico non ti dirà mai. Nemmeno sotto tortura. Nemmeno a bordo di una Fiat Duna. Ecco quali: