Una rivoluzione telefonata: dopo la mozione olandese, anche in Norvegia ha successo la disposizione di legge che abolisce le immatricolazioni di auto endotermiche, cioè diesel e benzina, e impone la vendita di automobili elettriche a partire dal 2025. È l’alba di un progetto ambizioso che ha sempre bussato alla porta dei grandi mercati ma che ora, con l’entrata in gioco di Elon Musk e la sua Tesla Motors, sembra davvero destinato a realizzarsi.
Galeotto fu il tweet. La clamorosa notizia, lanciata in prima battuta dal quotidiano di buisness Dagens Naeringsliv, è stata immediatamente twittata dal Ceo di Tesla. “Stop alle vendite di motori diesel e a benzina nel 2025“, il contenuto è chiaro e cristallino: non è ancora legge ma già accordo trasversale – una “larga intesa” per usare un gergo a noi caro – tra ben quattro formazioni politiche. Prossimamente dovrà essere formalizzato e votato.
Il paradosso. Curiosamente la Norvegia è al contempo leader in vendite di veicoli elettrici ed il più grande produttore di petrolio dell’Europa occidentale e continentale. Stando alle statistiche dell’Eafo (European Alternative Fuels Observatory) nel paese le quattro ruote ad emissioni zero occupano un terzo di tutto il mercato: lo scorso anno sono stato immatricolate 27.800 elettriche e 7.8000 ibride plug-in, nel primo quadrimestre del 2016 siamo già a quota 9mila elettriche e 6.700 plug-in. Sono ormai decenni che nei paesi scandinavi gli acquirenti di auto a batteria vengono incentivati e tutelati: Iva ed altre imposte azzerate, accesso libero ai centri cittadini e ZTL, corsie riservate e fruizione gratuita di parcheggi, rimesse e caselli autostradali. Un successo, questo, inaspettato perfino per gli analisti del governo, che hanno prorogato gli incentivi fino a data da destinarsi.
Musk alle stelle. E non solo perchè sulle stelle Elon Musk, con SpaceX, ci è arrivato davvero. L’ideatore di PayPal e chairman, non che CEO, di Tesla ha mostrato tutta la sua gioia con sei semplici parole: “La Norvegia è un paese fantastico“. Ma questo è solo il primo tassello di un’ondata ecologica pronta a coinvolgere e contaminare l’intera Europa. Mentre Oslo si prepara ad espellare dal centro i veicoli privati, Parigi è sul punto di bloccare la circolazione di veicoli costruiti prima del 1997 – ambendo poi a vietare tutti i diesel entro il 2020 – e a Londra il neo eletto sindaco Sadiq Khan preme per emendare la T-Charge, una imposta sui mezzi più inquinanti.