Sono trascorsi solo pochissimi giorni dalla scomparsa di Nicky Hayden, investito da un’auto mentre si stava allenando in bicicletta la scorsa settimana, ma il mondo dei motori e non solo è ancora sconvolto. Sono stati in tanti a far pervenire il proprio messaggio di solidarietà, da chi lo aveva conosciuto da vicino a chi invece ha potuto solo intravedere la lealtà e la correttezza tipiche del pilota. Uno dei più toccati dalla tragedia è certamente Valentino Rossi, in passato compagno di squadra dello statunitense, che ancora non riesce a credere a ciò che è accaduto.
Un dolore senza fine
Valentino Rossi è stato certamente uno dei più colpiti dalla scomparsa di Nicky Hayden. Il “Dottore”, infatti, è stato in passato compagno di squadra dello sfortunato pilota, che ha avuto modo di conoscere anche al di fuori dei circuito. “Kentucky Kid” ha perso la vita per un incidente in bicicletta pur avendo rischiato tantissimo in gara. Una vicenda che ricorda quella di Michael Schumacher, vittima di una caduta sugli sci da cui ancora non si è ripreso.
Il numero 46 ha così voluto ricordare l’amico con uno scatto pubblicato sul suo profilo Instagram in cui li vediamo ritratti insieme nei box. Semplice ma significativa la frase a corredo: “Difficile trovare le parole quando senti solo un grande vuoto. Ciao Nicky“.
Correre al Mugello la prossima settimana con la consapevolezza di avere perso un amico sarà quindi ancora più difficile. Valentino, però, farà certamente il possibile per dedicare a Nicky un suo risultato positivo.
Un’amicizia nata nel paddock
Valentino Rossi ha un carattere schivo e riservato e non si è smentito neppure in questa triste occasione. Mentre Hayden lottava per la vita in un letto d’ospedale, il “Dottore” aveva lanciato un messaggio nella speranza che questo potesse pervenire a Nicky alle prese con la sua gara più difficile. Purtroppo non è bastato.
I due, anche da avversari, sono però sempre stati leali l’uno nei confronti dell’altro. Difficile ad esempio dimenticare quanto accaduto nel 2006, quando lo statunitense conquistò il titolo di campione del mondo, superando proprio il pesarese in un periodo in cui sembrava imbattibile. Il numero 46 non aveva esitato ad andare a stringere la mano all’americano, che era scoppiato in lacrime.