Il Gran Premio d’Ungheria appena terminato è stato una trionfale parata delle Ferrari, e su questo non c’è dubbio. Le Rosse hanno dominato il weekend magiaro, mettendo le cose in chiaro fin dal sabato, quando gli alfieri di Maranello hanno conquistato la prima fila in qualifica a fronte di un circuito nient’affatto adatto a sorpassi e recuperi. A fare notizia oltre la soddisfazione degli uomini in rosso, però, sono alcune tensioni sorte in pista tanto in casa Mercedes quanto in Red Bull.
Panico in casa Mercedes
Per quanto concerne le Frecce Argento, a tre quarti di gara, con le gomme nuove montate, la voce del team principal Toto Wolff irrompe nel team radio di Valtteri Bottas, in quel momento terzo davanti ad Hamilton: l‘ordine di scuderia è lanciato. Più che ordine, quasi una richiesta. Wolff chiede a Bottas di far passare Hamilton per concedergli cinque giri di pista libera. Cinque giri per agganciarsi ed attaccare il duo di Ferrari in difficoltà . Oltre quel limite di cinque tornate, virtualmente, il pilota inglese avrebbe dovuto rendere il favore qualora non fosse riuscito a scavalcare Raikkonen. Così, diligentemente, in curva uno Bottas allunga la frenata e favorisce l’inserimento di Hamilton, che con il coltello tra i denti si lancia verso la testa della corsa. Cinque, sei, sette, otto giri e nonostante un gap risicato, il tre volte campione del mondo inglese non riesce a portare il muso della sua Mercedes in seconda posizione. La corsa è in procinto di finire e così Hamilton, prima di tagliare il traguardo, letteralmente si ferma per concedere a Bottas quel podio che sembrava ormai perduto.
Wolff diplomatico
In quel momento la regia internazionale ha puntato le telecamere su Toto Wolff, che non ha sembrato prenderla così bene, prodigandosi in un gesto di stizza. Più tardi ha così rimediato a parole: “Siamo contenti così, queste cose dimostrano il nostro spirito di squadra, e per questo vinciamo da tre campionati. Se il Mondiale si decidesse per tre punti? Naturalmente, per me sarebbe come spararmi nelle gambe, ma il nostro spirito e i nostri valori sono molto importanti. Siamo la prima squadra ad aver giocato in questo modo ed è importante perché così facendo abbiamo vinto tre campionati e se vinciamo più gare con questo spirito, per me è ok“.
Le parole di Hamilton
“Credo che il momento più difficile della mia gara sia stato l’ultimo giro” ha invece ribadito personalmente Lewis Hamilton, che poi ha continuato: “Avevo lavorato duro per raggiungere le Ferrari e poi ho rallentato quasi sette secondi per ridare la posizione a Valtteri. Sono contento di averlo fatto, ma a questo punto spero che il Mondiale tra me e Seb non si decida per quei tre punti“. Bottas, intanto, dopo aver esibito un plateale gesto di ringraziamento nei riguardi del compagno dopo aver tagliato il traguardo, ha così esordito: “Ho avuto un po’ di sfortuna in questa gara ma ringrazio Lewis che ha mantenuto la promessa. Io gli avevo ceduto la posizione per provare a superare la Ferrari ed il suo è stato un bel gesto. L’entusiasmo del pubblico? È stato bellissimo guidare con questo sostegno, la gente è stata fantastica. Se ho avuto dubbi nel potermi riprendere la posizione? Quando il gap è andato ampliandosi mi ero preoccupato ma devo ringraziare la squadra“.
Ricciardo furioso
Temperatura alta non solo in casa Mercedes ma anche in Red Bull. Daniel Ricciardo non si è infatti risparmiato nella reazione contro il compagno di scuderia Max Verstappen, che alla seconda curva lo ha speronato forandogli l’anteriore e costringendolo al ritiro. “È stato chi penso sia stato io?” ha chiesto alla radio, apostrofando il giovane austriaco come uno “stupido perdente” una volta avuta la conferma. Anche nelle interviste a caldo Ricciardo non ha indugiato a sottolineare “l’errore da principiante” che lo ha messo KO. Al termine della corsa Verstappen si è prontamente scusato, ribadendo come quanto successo “non è quello che voglio” e che “parlerò in privato con Daniel“.
L’inno dei vincitori
Canzone dalla melodia diversa, invece, quella che si musica in casa Ferrari. “Sono al settimo cielo. Un’altra bandiera a Maranello, dai!“, le parole di Sebastian Vettel dopo il trionfo. “Ho avuto molto da fare in questa gara – ha detto poi in conferenza stampa – e dopo la safety car lo sterzo ha iniziato a girare da una parte: dovevo evitare i cordoli e fare molta attenzione. Non era sempre facile, di certo non ho fatto un favore a Kimi, mi sono scusato con lui a fine gara perché ero lento e spesso non avevo passo, ma alla fine è andata meglio e abbiamo disputato una grande gara cogliendo un gran risultato che ci dà tanta carica“