Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Auto a metano: le cose che devi assolutamente sapere

GPL o metano, questa la storica ardua scelta degli automobilisti amici dell’ambiente. All’indomani, perlomeno, dell’auspicata e galoppante affermazioni delle motorizzazioni ibride ed elettriche. Si tratta tuttavia di una scelta che tocca non soltanto l’utenza ma anche e soprattutto chi le macchine le progetta e le vende: se una casa come FCA, ad esempio, annovera nel suo parco auto sia l’una che l’altra soluzione, una major come Volkswagen ha preferito puntare esclusivamente sulla gamma bifuel benzina-metano. Per questa ragione, infatti, è possibile guidare persino una Audi a metano, precisamente l’A3 Sportback G-tron, destinata ad avere questa esclusiva non per molto.

Metano, questo sconosciuto

In Italia si contano più di un milione di vetture a metano, a fronte di 1.193 distributori. Ad esser precisi, però, si utilizza il termine “metano” impropriamente poichè i propulsori vengono alimentati da una miscela di gas naturali compressi a 220 bar, di cui per lo più metano ma anche propano, butano ed altri gas contaminanti. Nonostante se ne parli sempre meno a favore delle soluzioni ibride e GPL, questo tipo di motorizzazioni rappresenta un’alternativa ecologica e naturale, capace di limitare di molto le spese di rifornimento. Si stima che con la stessa cifra un veicolo a metano raggiunga percorrenze superiori del 50% a vetture alimentate a benzina, 30-40% a vetture a gasolio e fino al 25% a GPL.

Sigillo di sicurezza

Sebbene la parola “gas” possa incutere timore nel senso comune, il metano – a differenza del GPL – è un gas più leggero dell’aria. Per quanto risulti infiammabile, quindi, si disperde velocemente in caso di fuoriuscita: un meccanismo che consente a tutte le vetture così predisposte a sostare nei parcheggi sotterranei e a viaggiare su navi e traghetti, senza limitazioni di sorta. I serbatoi che contengono il gas propellente, inoltre, vanno sostituite ogni 4 o 5 anni, in base alle valvole utilizzate: essi si trovano sotto il pavimento o sotto il retro-baule, capaci di resistere a pressioni di oltre 450 bar. Praticamente più resistenti dei serbatoi di benzina.

metano1

Gli svantaggi

Ciò che rende un motore alimentato a metano meno preferibile della controparte termica è il fatto che, a parità di cilindrata, le prestazioni del propulsore diminuiscano dal 10%-15%, rendendo il veicolo meno brillante e scattante. Per sopperire a questa mancanza le case automobilistiche propongono usualmente motori a metano turbocompressi o con particolari centraline che rendano il divario di aggressività più risicato. Se nel decennio scorso la totalità dei motori così alimentati era di fatto costituito da motori a benzina convertiti, nell’ultimo periodo si sono moltiplicate le gamme in cui invece il propulsore è stato progettato a monte per cibarsi di gas naturale, massimizzando la performance e minimizzando ancor di più i consumi.