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Non ce la fa Maxime Berger, il pilota SBK che era rimasto in coma

Terribile lutto nel mondo delle due ruote: a soli 28 anni ci lascia Maxime Berger, che dallo scorso primo settembre era ricoverato in condizioni critiche all’Ospedale di Digione, conseguentemente ad un disperato tentativo di suicidio. A dare la triste notizia un comunicato di papà Alain: “Maxime era in coma vegetativo da un mese, è con grande dolore che ho deciso, in accordo con i medici che lo avevano in cura, di lasciarlo partire. Adesso riposerà in pace. Un grazie a tutti, per i messaggi di affetto ricevuti”.

Il palmares di un giovane e timido talento

Per scherzo del destino, a pochi chilometri di distanza si sta disputando il terzultimo round del Mondiale Superbike, categoria nella quale lo stesso Berger aveva militato nel biennio 2011-2012 in sella ad una Ducati. Il suo più importante successo è stato l’Europeo SuperStock600 nell’edizione 2007, conquistato ad appena diciotto anni. I genitori, ad ogni modo, hanno dato il via libera per l’espianto degli organi: l’ultimo gesto di umanità di Maxime.

L’annus horribilis delle due ruote

Ad inizio mese erano stati in molti a riferire della morte del pilota, voci subito smentite dall’entourage di medici che lo aveva preso in cura. Fin da subito le condizioni del ragazzo erano perse drammatiche ed irreversibili, ma un gettito di speranza aveva infiammato i cuori dei fan e dei supporter. Nell’ultimo periodo si era infatti scatenata la corsa alla solidarietà; tante erano state le iniziative per incoraggiare la giovane vittima e i suoi familiari. Tutto invano, però. Si tratta di un anno davvero nero per il motociclismo: fa ancora male la perdita improvvisa di Nicky Hayden, fatalmente investito mentre si allenava sulla sua bici da corsa; e come dimenticare la paura per la brutta botta rimediata da Max Biaggi, ancora in riabilitazione dopo l’incidente patito in allenamento al circuito del Sagittario.