È un Valentino Rossi sorridente, quello visto al termine del Gran Premio d’Australia. Il Dottore ha concluso una gara sempre sul pezzo, battagliando dall’inizio alla fine per la vittoria e dando più volte l’impressione di poterci riuscire. Alla fine Valentino è riuscito a regolare Vinales e Zarco, centrando una bellissima piazza d’onore che concretizza una performance davvero fenomenale, senza neppure considerare il fatto che due mesi fa si rompeva la gamba destra.
Bagarre serrata
Partito dalla settima posizione, Rossi è scattato bene, agguantando la testa del plotone in poche curve. I problemi patiti in qualifica non sembrano avere pregiudicato la sua domenica, condita dal suo estro singolare in una perpetua battaglia con Marquez, Miller, Iannone e i già citati Vinales e Zarco. Questo il sestetto che ha letteralmente infiammato l’appuntamento australiano del Motomondiale, terzultimo round prima del termine dello stesso.
Entrata alla “Spera in Dio”
Il momento cruciale della gara – quello dove indubbiamente Rossi ha visto sfumare le sue chance di gloria – è stato ai -3, quando Iannone si è lanciato in un sorpasso piuttosto piratesco, tagliando la linea di percorrenza del numero 46 ed inducendolo ad allargarsi perdendo secondi preziosi. In quello stesso momento Marquez ha colto l’attimo, dandoci giù di gas e fuggendo via dai diretti inseguitori. “Potevo stare con lui e giocarmela – dice Vale -, poi Iannone mi è entrato alla ‘spera in Dio’ e così Marc se n’è andato, ma senza tutti i duelli finali credo che sarei arrivato sul traguardo con lui: batterlo magari era difficile perché aveva un po’ più di spunto, ma potevo giocarmela. Sono stato competitivo perché ho fatto la scelta giusta di gomma con la media, ma i nostri problemi non li abbiamo risolti con questa gara: dobbiamo crescere ancora“.
“Fino alla fine”
Tutto sommato, però, il campione di Tavullia si è divertito: “Mi è piaciuta un sacco, questa pista è bellissima ed è stata una gara fantastica, non vedo l’ora di rivederla: chi si è svegliato presto in Italia è stato ripagato. Tutti i piloti davanti sono stati molto aggressivi, per cui dovevi essere più stupido e più aggressivo di loro nella battaglia“. Quindi conclude: “È stata una bellissima bagarre con Zarco, Vinales, Iannone, Marquez: ci ho provato fino alla fine per il podio e sono contentissimo di questo secondo posto. Lo ho prese e le ho date, si è molto alzato il livello di aggressività soprattutto degli ultimi arrivati, ma se il gioco è questo io sono pronto“.
Delusione Dovi
Di tutt’altro umore Andrea Dovizioso, tredicesimo alla fine dopo l’errore in partenza. Opaco in tutto il weekend, con la vittoria del Cabronçito il Dovi si ritrova con un ritardo di 32 punti e due gare residue: “Il risultato è dovuto a tante cose e il mio errore all’ inizio ha di sicuro peggiorato tutto. È una grande delusione, al di là dei punti persi e della prestazione è la conferma che la moto non gira. Abbiamo migliorato tanti aspetti con la Ducati, ma quando arrivi in queste piste con curvoni molto lunghi in cui devi frenare poco si amplificano i nostri limiti. È un peccato. La gomma? Non possiamo saperlo. Gomme diverse sono arrivate sul podio, quindi non darei colpa agli pneumatici. È più un discorso di caratteristiche della nostra moto, abbiamo troppi problemi in percorrenza. Adesso andiamo in Malesia per cercare di ottenere il massimo: non ha più senso pensare al campionato con questo gap, ma solo a cercare di fare del nostro meglio“.