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Morte Paul Walker, Porsche ammette le sue responsabilità: risarcimento per la figlia

Paul Walker

Sono trascorsi ormai quasi quattro anni dalla scomparsa di Paul Walker, star della saga Fast & Furious, avvenuta in un incidente mentre si trovava in auto insieme a Roger Rodas, ma la voglia di fare chiarezza su quello che è accaduto è ancora tanta. Meadow Walker, la figlia oggi diciottenne dell’attore, già nel 2015 aveva depositato una denuncia contro Porsche, ritenendo che l’accaduto fosse stato causato da un problema avuto dalla vettura. Ora è arrivata la decisione del giudice: la casa automobilistica dovrà risarcire la giovane.

Un risarcimento storico

Ormai da qualche tempo tutte le case automobilistiche stanno prestando particolare attenzione alla sicurezza di guidatore e passeggeri. A bordo è infatti possibile trovare diversi elementi in grado di svolgere appieno questo scopo. Una caratteristica che sembrava mancare nella Porsche Carrera GT su cui viaggiava Paul Walker, scomparso il 30 novembre 2013 insieme all’amico Roger Rodas.

Di questo è sempre stata convinta la figlia della stella di Fast & Furious, Meadow, che aveva intentato una causa contro l’azienda. Una grana non da poco per la casa automobilistica, che aveva dovuto difendersi anche dalle azioni avanzate dal padre dell’attore, Paul William Walker III, e da Kristine, vedova del finanziere Roger Rodas.

Un’auto poco sicura

Meadow non si era fermata nemmeno dopo essere venuta a conoscenza dell‘esito delle perizie. Gli esperti che avevano analizzato la vettura, infatti, avevano addebitato l’accaduto all’eccessiva velocità. Secondo l’analisi l’amico dell’attore avrebbe viaggiato intorno ai 160-180 km/h. Ben diversa invece l’opinione della figlia dell’americano.

I legali della giovane hanno invece accusato a più riprese Porsche, a conoscenza dei problemi di sicurezza della Carrera GT. Gli avvocati avevano individuato i componenti che non hanno funzionato a dovere: il sistema di controllo per la stabilità, i rinforzi laterali delle portiere e una linea per la fuga di combustibile per evitare che l’auto prendesse fuoco dopo la collisione, come era invece accaduto dopo l’incidente. Aspetti di cui la casa automobilistica era consapevole, ma che aveva volutamente trascurato.

Una “leggerezza” grave. I due amici forse avrebbero potuto salvarsi. L’errato funzionamento della cintura di sicurezza aveva impedito alla star di uscire dalla vettura prima di restare imprigionato tra le fiamme. La cifra che l’azienda si impegna a versare non è stata rivelata.