Il Motomondiale domenica ha fatto tappa in Malesia, un circuito che ormai da qualche tempo viene ricordato per un evento spiacevole. Proprio qui infatti nel 2011 ha perso la vita in un tremendo incidente Marco Simoncelli.
Proprio per questo alla vigilia della gara Valentino Rossi ha voluto ricordare l’amico presso la targa che è stata inserita nel luogo in cui era avvenuta la tragedia. Per la prima volta anche papà Paolo e mamma Rossella hanno voluto essere presenti per provare a superare insieme un dolore ancora presente nel loro cuore. In questa occasione hanno ricevuto anche un regalo inaspettato: il guanto che il “Sic” indossava il giorno della tragedia.
Un dolore devastante
Perdere un figlio segna chiunque in modo indelebile soprattutto se tutto avviene in seguito a un incidente inaspettato. Si tratta di un’esperienza che Paolo e Rossella Simoncelli, genitori dello sfortunato Marco, conoscono bene e con cui sono costretti a convivere. Tornare a Sepang, la pista dove lui aveva perso la vita, è stato quindi piuttosto difficile per entrambi. I due, però, hanno preso coraggio e hanno voluto vedere da vicino la targa allestita in suo onore nel luogo in cui era avvenuto lo scontro. Simoncelli sr. non ha quindi potuto nascondere le sensazioni contrastanti vissute nel weekend da poco passato: “Difficilissimo ritrovarsi qui. È un percorso mentale che ti mette a dura prova“.
Un regalo speciale
In occasione della sua presenza in Malesia papà Paolo ha inoltre avuto la possibilità di ricevere qualcosa di particolare: “Io e mamma Rossella arriviamo in aeroporto previa telefonata, timidamente ci si avvicina una ragazza. Ci racconta una storia, di come si è data da fare per comprare un guanto di Marco da un commissario di gara, un guanto usato da lui. Solo mi sto chiedendo perché un guanto? Li vendono in coppia di solito. Poi tira fuori un guanto sinistro, aveva le mani grandi, lo riconosciamo subito. La abbraccio. Ce lo lascia, lo guardo è proprio quello che mancava all’appello, il destro è già a casa“.
Questa volta il viaggio in Malesia avrà quindi un valore speciale: “Siamo tornati qui in Malesia e ci è stato restituito il guanto che Marco perse proprio quel giorno, nella sua ultima gara..E poi dicono che non è destino. Un gesto particolare. Assurdo e meraviglioso, quanto l’essere di nuovo qui con una squadra corse intitolata a lui”.