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Formula Uno, rapinati in Brasile personale Pirelli e Mercedes

In Brasile si è disputato il penultimo atto stagionale della Formula Uno, che ha ormai decretato in Messico il nuovo campione del mondo: Lewis Hamilton. A Interlagos si è però verificato un fatto decisamente spiacevole: un gruppo di banditi ha assaltato una vettura su cui viaggiavano alcuni membri del team Mercedes nella serata di venerdì. I malintenzionati erano armati e hanno cercato di rompere i vetri dell’auto. La paura vissuta in quegli istanti è stata davvero tantissima.

Momenti di grande paura in Brasile

La Mercedes, vincitrice del Mondiale costruttori e piloti con Lewis Hamilton, si era presentata in Brasile con l’intenzione di fare bene e chiudere nel migliore dei modi un’annata più che positiva. Non tutto è però andato come ci si sarebbe aspettati.

Nella serata di venerdì, infatti, alcuni malintenzionati si sono resi protagonisti di una rapina a mano armata ai danni di alcuni uomini del team tedesco. Le persone coinvolte, in base a quanto riportano alcune testate brasiliane, hanno vissuto momenti di vero terrore. I criminali li hanno infatti minacciati e sono riusciti a prelevare i loro effetti personali. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito.

Non è però finita qui. Meno di quarantotto ore dopo l’episodio con protagonisti i membri della scuderia tedesca, si è poi ripetuto un altro fatto analogo. Anche una macchina su cui si trovavano alcuni montatori della Pirelli è stata poi “visitata” da alcuni malviventi. Il tentativo di rapina è avvenuto cercando di fare irruzione sulla vettura, ma non è però andato a buon fine. Le forze dell’ordine che operano sul circuito hanno così promesso di aumentare la vigilanza e il livello di sicurezza.

Il messaggio di Hamilton

Lewis Hamilton, il pilota più importante di casa Mercedes, è stato ovviamente informato dell’accaduto e ha deciso di esprimere la propria solidarietà nei confronti delle persone con cui collabora quotidianamente. “Accade ogni anno qui in Brasile, la F1 e i team devono fare qualcosa, non ci sono scuse!. In squadra sono tutti molto spaventati. Gli hanno puntato addosso, e poi alla testa, delle armi all’uscita dal circuito. Ci sono stati anche degli spari. Per favore, pregate per questi ragazzi che sono qui, e cercano di essere professionali nonostante siano così turbati” – ha scritto il brittanico sul suo profilo Twitter.