Preservare la sicurezza degli automobilisti è ormai diventato un vero imperativo per tutte le aziende del settore, ma non sempre tutto va per il verso giusto. Ne sa qualcosa Goodyear, finita sotto accusa a causa di alcuni pneumatici considerati difettosi. La gomma incriminata sarebbe stata montata su migliaia di camper in circolazione negli Stati Uniti causando un bilancio gravissimo: almeno 9 morti. L’azienda statunitense sarebbe stata a conoscenza del problema sin dal 1996, ma non avrebbe mai effettuato alcun controllo.
Un’accusa gravissima
Goodyear è finita nell’occhio del ciclone dell’agenzia governativa statunitense National Highway Traffic Safety Administration, convinta che l’azienda di pneumatici abbia messo sul mercato pneumatici poco sicuri. Le gomme “incriminate” appartengono alla serie G159 e sarebbero in grado di arrecare danni ai veicoli in cui sono montati in caso di utilizzo non appropriato.
A rendere ancora più grave l’entità del problema ci sarebbe proprio il comportamento tenuto dalla celebre azienda di pneumatici. In base a quanto emerso in alcuni documenti pubblicati da Jalopnik, la società statunitense sarebbe stata a conoscenza dei difetti addirittura dal 1996, ma avrebbe deliberatamente evitato di effettuare verifiche accurate.
Al momento questo tipo di pneumatico non risulta più in commercio. La sua presenza sul mercato è durata però per più di vent’anni generando un bilancio tutt’altro che rassicurante: si parla infatti di nove morti, decine di feriti e centinaia di incidenti avvenuti negli Stati Uniti. In circolazione potrebbero comunque esserci ancora mezzi con in dotazione questo particolare tipo di prodotto.
Goodyear ha sottovalutato il problema?
A rendere ancora più grave lo scenario c’è proprio il comportamento di Goodyear. Da quanto emerge dai documenti le autorità avrebbero prontamente informato la società del malfunzionamento grazie a un’inchiesta partita dieci anni fa. L’azienda avrebbe però evitato di richiamare i veicoli che montavano le gomme sotto accusa.
Nel 2006 Goodyear aveva avanzato le prime risposte all’inchiesta, ma aveva parlato solo di sette feriti. Un numero decisamente irrisorio se rapportato alle 74 richieste di informazioni relative a morti e feriti che coinvolgevano lo pneumatico. Decisamente basso anche il numero dei difetti riscontrati dalla società, pari a 58, anche se sembra fosse a conoscenza di 458 casi.