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Citroen, addio dopo 20 anni al marchio “Picasso” per le monovolume

Citroen

Citroen e Picasso, un binomio vincente ormai da quasi 20 anni ma che ora non avrà più ragione di esistere. La casa automobilistica, nonostante gli ottimi risultati ottenuti sul mercato (oltre 3,5 milioni di esemplari venduti) ha deciso infatti di mettere in atto una rottura drastica con il passato e non utilizzerà più questa celebre denominazione. Da ora in avanti le monovolume dell’azienda non si chiameranno quindi più “Picasso”, bensì “Space Tourer“.

Addio a un passato fortunato

Non è mai semplice per un’azienda che vuole competere ad alti livelli sul mercato riuscire a trovare un nome identificativo per i propri prodotti che possa risultare distinguibile e apprezzato anche dalla clientela. Citroen con i suoi modelli marchiati “Picasso” sembrava esserci riuscita in pieno. La casa automobilistica per poter utilizzare il brand nel 1998 aveva però dovuto arrivare a un accordo legale con gli eredi del celebre artista, che avevano dato la necessaria autorizzazione.

A distanza di quasi 20 anni, è arrivata però la drastica decisione da parte della società. Come già era stato anticipato qualche settimana fa al Salone di Ginevra, la decisione può ora considerarsi ufficiale: le monovolume del marchio non saranno più accompagnate dall’appellativo “Picasso”, ma “SpaceTourer“, che andrà ad affiancare il nome della C4 e della Grand C4.

Il cambiamento era comunque già nell’aria ormai da qualche tempo. La Citroen C3, arrivata sul mercato lo scorso anno, non era più stata accompagnata dal termine “Picasso”, ma da “Aircross“.

Il nuovo marchio “Space Tourer”

I consumatori come la prenderanno?

Il sodalizio tra Citroen e Picasso finora ha avuto risvolti positivi per l’azienda (più di 3,5 milioni di vetture vendute), ma ha comportato anche un esborso tutt’altro che irrilevante per la casa automobilistica. Secondo la stampa francese, infatti, l’accordo raggiunto vent’anni fa con gli eredi del pittore comportava una spesa pari a 20 milioni di euro, oltre a una percentuale per ogni macchina venduta. Si parla, secondo le stime di circa 3 milioni di euro l’anno.

Il risparmio reso possibile da questa operazione commerciale sarà quindi notevole. In un periodo come quello che stiamo attualmente vivendo ridurre ogni investimento “superfluo” è ormai inevitabile. L’azienda si dimostra inoltre attenta alle esigenze degli automobilisti, che apprezzano sempre più i Suv rispetto alle monovolume.