La stagione 2018 non è iniziata nel migliore dei modi per Dani Pedrosa: al settimo posto ottenuto alla gara inaugurale in Qatar, si è aggiunto il ritiro nel Gran Premio di Argentina disputato domenica. Lo spagnolo ha infatti dovuto terminare la corsa già al primo giro dopo un contatto con Zarco, che lo ha fatto finire a terra e impedito di proseguire. Il centauro della Honda ha riportato una lesione al polso destro e così l’intervento chirurgico è stato inevitabile. La sua presenza ad Austin, dove la MotoGp fa tappa tra due settimane, è ora in dubbio.
Un intervento chirurgico inevitabile
Dani Pedrosa è tornato dall’Argentina con uno stato d’animo di forte delusione per essere stato costretto a terminare la gara al primo giro. A pochi metri dal via, infatti, lo spagnolo ha avuto un contatto decisamente troppo ravvicinato con Johann Zarco, che lo ha portato a cadere a terra malamente. Sin da subito si è capito che la situazione non era da sottovalutare.
La mano del centauro è finita violentemente sull’asfalto ed è gonfiata nell’arco di pochi minuti. La diagnosi è stata implacabile: frattura intrarticolare del radio distale destro. L’intervento chirurgico al polso destro, eseguito presso l’Ospedale Universitario Dexeus di Barcellona, è stato quindi una naturale e inevitabile conseguenza.
In dubbio la presenza ad Austin
Pedrosa ha deciso di affidarsi alla professionalità del dottor Xavier Mir, coadiuvato dal team dell’Istituto Catalano di Traumatologia e dei Medicina della Sport (ICATME). L’operazione è servita per ridurre la frattura e fissarla con una vite in titanio.
Il riscontro dei medici subito dopo l’intervento può considerarsi positivo, ma un ulteriore controllo è previsto nell’arco di 48 ore per verificare la risposta dell’arto. In questa occasione potrà essere presa una decisione (anche se quasi sicuramente non definitiva) sulla presenza del pilota ad Austin, dove il prossimo 22 aprile si corre la terza gara stagionale della MotoGo. In caso di forfait, il suo posto potrebbe essere preso da Stefan Bradl, attualmente utilizzato dalla HRC come collaudatore.
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