Tanto per rispettare le tradizioni: un GP di Cina caotico e confusionario. E giusto per mantenerci coerenti: pronostici ribaltati. Doveva essere la consacrazione della Ferrari al termine di un weekend sorprendentemente carico di buoni propositi. È stata invece la deliziosa conferma di un campione irriverente, piacevole e fissa apparizione delle gare più incerte e concitate, capace di rapire un successo con sbarazzina eleganza. Daniel Ricciardo si è preso la sesta vittoria in carriera, pur partendo in sesta posizione, sfruttando a pieno una tattica che Chris Horner, team principal di Red Bull, ha tirato fuori dal cilindro.
La prima gara
In partenza è brillante lo scatto dalla pole di Sebastian Vettel, costretto a stringere la traiettoria all’interno per difendersi dall’altra Ferrari di Kimi Raikkonen. Il finlandese paga caro la manovra, esposto agli attacchi altrui per le prime due curve: lo infilano un tempestivo Bottas e un aggressivo Verstappen. La situazione rimane stabile per la prima parte di corsa, con le Red Bull che per prime, al giro 19, rientrano ai box avendo montato gomme ultrasoft in partenza. Toto Wolf richiama Bottas con un giro d’anticipo: prima della sosta il suo ritardo da Vettel, che conduceva, era di 3″6; quando anche Seb compie il pit-stop, il finlandese gli è davanti di 1″4. I meccanici di Maranello ci sono andati cauti dopo la brutta esperienza del Bahrein. L’undercut, ancora una volta, paga.
Galeotta fu quella Safety
Arrivabene non esita. Stint allungatissimo per Raikkonen, bruciato per disturbare l’azione della Mercedes. È abile però Bottas, al giro 27: il finlandese sorprende il suo connazionale all’esterno, in un punto della pista dove può subito ripartire e, al contempo, rallentare le operazioni di sorpasso di Vettel. A quel punto Bottas conserva poco meno di un secondo di gap da Seb, che tiene duro. Hanno gli stessi pneumatici e si profila un finale fisico, una riedizione del testa a testa del Sakhir, a parti inverse. Poi però cambia tutto. Alla variante, giro 32, le due Toro Rosso di Hartley e Gasly si toccano e perdono pezzi, obbligando l’ingresso della Safety Car. Immediata la reazione delle Red Bull, che modificano la loro strategia da una a due soste per montare un set di gomme soft.
Nuovo giro, nuova corsa
Il lungo e compresso serpentone di monoposto viene trattenuto a regime controllato fino ai -20. Bottas riprende alla grande, ma sono le Red Bull ad avere quel quid in più. Verstappen sgomita e si mangia Hamilton, che agevola il sorpasso “per evitare grane“. Nello stesso punto in cui le Toro Rosso si sono scontrate, Verstappen entra dritto su Vettel, colpendo la fiancata della sua monoposto e mandandolo in testa-coda. A quel punto può emergere Ricciardo, il quale aveva prontamente superato Raikkonen. L’australiano, esaltato da un setup perfetto e stimolato da condizioni di gara favorevoli, fiuta l’odore di un successo che manca dallo scorso 25 giugno. Piede caldo, mente fresca: è una trionfale escalation di giri veloci e sorpassi dovuti. Impossibile per i vari Hamilton, Raikkonen, Bottas provare solo a resistergli. Arriverà con 10″ di vantaggio su Bottas, bravo a difendersi da un arrembante Raikkonen che, sfruttando la Safety Car, centra un ottimo podio.
Amaro Vettel
L’eco di Shangai sarà sicuramente lo scontro tra Verstappen e Vettel. L’austriaco della Red Bull, nonostante un’auto molto più performante in quel frangente, ha preferito prodigarsi in un’entrata aggressiva e fuori luogo. Sarebbe stato sufficiente attendere due curve e la manovra non avrebbe avuto alcun tipo di intoppo. Per la spregiudicatezza del sorpasso Verstappen non ha solo perduto fisicamente posizioni ma è stato anche sanzionato con 10″ di penalità sul tempo finale, fatto che lo ha retrocesso dalla quarta alla quinta posizione. Resta, comunque, l’amaro per Vettel, la cui performance è stata inevitabilmente inficiata da questo episodio, superato perfino da Alonso a causa dei danni rimediati. Hamilton anonimo. Ordine di arrivo: Ricciardo, Bottas, Raikkonen, Hamilton, Verstappen, Hulkenberg, Alonso, Vettel. Il Ferrarista è ancora al comando della classifica piloti con 9 punti di vantaggio su Hamilton.