Si avvicina l’appuntamento con il Gran Premio di Austin di MotoGp, terza gara stagionale dove gran parte dell’attenzione sarà certamente catalizzata da Marc Marquez e Valentino Rossi. I due piloti sono stati infatti protagonisti di un confronto davvero acceso in Argentina: l’italiano ha pesantemente accusato il campione del mondo, reo di averlo spinto fuori pista, a suo dire volontariamente. Salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, difficilmente saranno inflitte ulteriori penalizzazioni allo spagnolo.
Il passato è ormai alle spalle
La vittoria di Cal Crutchlow a Termas de Rio Hondo è stata inevitabilmente offuscata dal confronto, davvero sopra le righe, tra Marc Marquez e Valentino Rossi. L’italiano ha infatti vissuto come un affronto personale l’atteggiamento dello spagnolo, non nuovo ad atteggiamenti oltre la sportività nei suoi confronti.
Le prestazioni in pista dei piloti devono però essere il reale interesse di addetti ai lavori e appassionati. Sembra essere proprio questa l’idea che sta alla base delle decisioni della Dorna, la società che gestisce il Motomondiale. Il CEO Carmelo Ezpeleta si è già detto intenzionato a parlare con i due protagonisti, ma ora l’auspicio è che entrambi possano concentrarsi solo sulle gare che li attendono. Non sono previste, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, ulteriori sanzioni ai danni del campione del mondo.
Niente conferenza stampa
Una decisione importante, in attesa di capire cosa accadrà ad Austin (regno incontrastato di Marquez) è però stata presa. Né Marc né Valentino prenderanno parte alla consueta conferenza stampa del giovedì. Una scelta chiara presa dagli organizzatori, interessati a spegnere le polemiche e a far sì che tutti i protagonisti possano comportarsi in modo rispettoso e leale.
Non si tratta comunque di una scelta così inusuale. Già nel 2015, alla vigilia del Gran Premio di Valencia, si era deciso di annullare l’incontro con i giornalisti. I piloti erano stati così convocati per un incontro a porte chiuse per chiarire cosa fosse accaduto nella gara precedente a Sepang. L’intento non sarebbe poi servito a molto: ancora oggi il pesarese accusa lo spagnolo di avergli fatto perdere quel Mondiale volontariamente.
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