La Ferrari torna dalla Spagna con diverse gatte da pelare. Non solo le prestazioni deludenti di Vettel e Raikkonen, ma anche i problemi ai motori montati sulla monoposto del finlandese. Non è però finita qui: la scuderia di Maranello aveva infatti deciso di installare anche gli “specchietti retrovisori” proprio sull’Halo, il sistema di sicurezza obbligatorio da questa stagione, ma questa scelta è stata bocciata dalla FIA. A partire da Montecarlo, dove il Circus farà tappa nella prossima gara sarà quindi necessario correre ai ripari.
Una novità che non piace alla FIA
L’introduzione dell’Halo, il sistema di sicurezza pensato per proteggere la testa dei piloti, ha finora fatto discutere diversi addetti ai lavori. Molti hanno infatti ritenuto il dispositivo eccessivamente ingombrante durante la gara. La Ferrari aveva però provato ad “aggirare” la presenza di questo strumento inserendo nuovi specchietti retrovisori, collocati in Spagna più in alto rispetto a quanto accadeva finora.
La scelta non è però piaciuta alla FIA nonostante la presa di posizione del team che li aveva definiti “sostegni utili a limitare le vibrazioni“.
La posizione della Federazione
A spiegare la posizione della Federazione è Charlie Whiting, direttore di gara e capo del dipartimento della Formula Uno. “È un’interpretazione liberale della parola ‘montaggio’, perché è così che diventano legali – sono le parole riportate da Sky -. L’interpretazione dipende dal fatto se pensiamo che si tratti di una questione di installazione oppure no. E noi non lo riteniamo. La Ferrari pensa che contribuiscano alla rigidità dello specchio: dubito che sarebbero lì se non si trattasse di un vantaggio aerodinamico misurabile, ma in questo momento non sembra così elevato. Alcune settimane fa abbiamo inviato una direttiva tecnica in risposta ad una serie di domande da parte di altri team in merito al fatto se installare gli specchietti su Halo fosse per noi un principio accettabile. Abbiamo risposto di sì e abbiamo fornito alcune linee guida. Una è quella riguardante la loro installazione. È solo una questione di interpretazione e la motivazione non è qualcosa di cui siamo soddisfatti“.
Il dirigente non esclude una nuova bocciatura nel caso in cui il team italiano dovesse utilizzarsi anche nel Principato. “Sì, si potrebbe dire questo” – ha concluso.
Foto immagine in evidenza: Sky Sport