Continua, imperterrita, la lotta “politica” tra Mercedes e Ferrari. È da inizio anno che la casa di Stoccarda sostiene che a Maranello abbiano commesso celati strappi al regolamento, aggirando i limiti imposti delle normative approvate dalla FIA. In special modo si imputa che i tecnici in rosso, come dimostrerebbero le ricorrenti fumate bianche all’accensione dei motori, abbiano infranto l’articolo 20 del Regolamento Tecnico di F1 il quale specifica che “nessun concorrente può utilizzare più di un olio nel motore durante un evento“. Gli uomini della Ferrari garantirebbero una sovralimentazione del sistema ERS con un recupero anomalo dell’olio, ottenendo 120 kW di potenza addizionale.
La risposta della FIA
A tal ragione Chris Jilbert, ingegnere del team sviluppo Mercedes con sede a Brixworth, ha chiesto alla Federazione Internazionale se l’olio del sistema di turbocompressione debba rientrare nel consumo complessivo di lubrificante, che incidentalmente deve rientrare nella soglia di 0.6kg per 100km, un vincolo creato con la stagione in corso per evitare le scuderie incrementino eccessivamente la potenza delle loro monoposto con additivi chimici. La risposta di Charlie Whiting, direttore di corsa, rappresentante FIA e responsabile della sicurezza è stata quanto mai chiara: “Tutti gli oli utilizzati nel motore devono essere conformi all’articolo 20 del Regolamento Tecnico di F1 e il turbocompressore è considerato parte del motore“.
Lauda all’attacco
Sulla questione si è espresso anche Niki Lauda, patron di Mercedes, che dalle colonne del Kronen Zeitung ha ribadito la necessità di un intervento FIA per sancire la definitiva regolarità della Ferrari SF71H. “Ci deve essere chiarezza prima di Monaco e la FIA deve verificare queste zone grigie che esistono nel regolamento” ha ribadito l’austriaco”. Tutti devono avere le stesse opportunità. Le squadre hanno bisogno di trasparenza, soprattutto prima di un week-end intenso come quello di Monte Carlo, e bisogna chiarire la regolarità di certe vetture. Red Bull e Ferrari sono sempre più alla nostra portata, ma a Monaco sarà necessario un grandissimo grip meccanico. Vedremo i frutti del nostro lavoro solo in qualifica”.