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Simoncelli sr. racconta il suo team: “La nostra è una famiglia”

Simoncelli

Perdere un figlio rappresenta certamente il dolore più grande che si può subire nel corso di un’esistenza. Ne sa qualcosa Paolo Simoncelli, che poco più di sei anni fa ha assistito alla morte del figlio Marco, vittima di un terribile incidente sulla pista di Sepang, in Malesia. Pur avendo dovuto far fronte a un’esperienza così dura, l’uomo ha deciso di non abbandonare il mondo delle moto e ha creato la Sic58 Squadra Corse, che prende il nome proprio dallo sfortunatissimo ragazzo.

Una nuova ragione per andare avanti

I riccioli e il sorriso di Marco Simoncelli sono rimasti nel cuore di tutti noi e la sua scomparsa prematura non fa che lasciare una sensazione di incompiuto per un giovane che avrebbe potuto regalarci molte soddisfazioni in pista. Tutto questo però non è ovviamente paragonabile con quello che hanno dovuto sopportare in questi anni i suoi familiari, costretti a convivere con il più grande dei dolori.

Paolo e Marco Simoncelli (Foto: InSella.it)

Papà Paolo ha così deciso di onorare il ricordo del figlio con una modalità davvero particolare. L’uomo ha infatti ideato la Sic58 Squadra Corse, un team che porta il nome e i colori dello sfortunato ex pilota. La realtà sta ormai diventando sempre più solida e consente a Simoncelli sr. di mantenere vivo il ricordo del figlio continuando a restare in quello che era il suo mondo. Ecco quindi qual è stata la molla che lo ha spinto ha ideare il progetto: “I motivi sono due – ha raccontato a La Gazzetta dello Sport -. Il primo è perché quel “rompiballe” di Aldo Drudi ha iniziato a tampinarmi dicendomi di fare una squadretta per far correre Mattia Casadei, che ancora oggi fa parte del nostro team. Il secondo è che stare a casa, senza far niente, rende tutto più difficile. Così ho deciso di mettermi in gioco. Con qualche telefonata sono riuscito a fare il primo budget per correre nel CIV, il Campionato Italiano Velocità”.

Un ricordo ancora vivissimo

Uno degli aspetti più belli di questa nuova avventura di Simoncelli è stata la possibilità di contare sugli sponsor che hanno sempre accompagnato Marco in carriera. Coinvolgerli è stato semplice: “Onestamente gli sponsor storici di Marco mi hanno commosso, perché è bastata una telefonata per avere il loro supporto. Da quelli grandi come San Carlo e Pascucci, a quelli più piccoli”. Vivere alcuni momenti di malinconia è però inevitabile: “Ci sono cose peggiori. Come ad esempio arrivare nei circuiti dove hai vissuto momenti belli o anche brutti. Questa è la vera parte difficile: vivere luoghi dove hai ricordi ed emozioni. Vedere le moto in pista è quasi una valvola di sfogo, a volte riesce a non farmi pensare”.

I piloti della Sic58 Corse (Foto: Marzio Bondi)

L’aspetto agonistico, in questa seconda stagione nel Motomondiale, non viene ovviamente trascurato. Simoncelli sr. è però riuscito a creare con i suoi piloti un rapporto che va al di là del lavoro: “Questa cosa è molto bella, mi piace. Noi viviamo così questa avventura e spero che anche fuori si senta che la nostra è una famiglia oltre che un team. Andato via Arbolino, amarezza a parte, alla fine ci è andata meglio. È arrivato Niccolò Antonelli, un ragazzo che era alla ricerca di una sua identità, che ha scelto noi per riscattarsi, spinto dalla straordinaria voglia di mettersi in gioco e di fare bene dopo sei anni di Mondiale. All’inizio era diffidente, ma ha capito come lavoriamo e sta prendendo fiducia. Va forte e pian si sta sciogliendo. Sono convinto che non manca molto al primo podio insieme”.

 

Foto immagine in evidenza: Noimotori.it