Liberty Media, la società che gestisce la Formula Uno, sta facendo sentire in maniera sempre più forte la sua impronta sul Circus. Non tutte le decisioni che sono state prese finora né le modifiche regolamentari che si vorrebbero introdurre dal 2021 sono però state accolte in modo del tutto favorevole. Ulteriori discussioni potrebbero nascere con la nuova tappa che potrebbe essere inserita in calendario già dalla prossima stagione: Miami. Tutto sarebbe avvenuto senza il pagamento di alcuna tassa d’iscrizione e questo ovviamente non piace agli organizzatori.
Si rinnova il calendario 2019
La Formula Uno è certamente uno degli ambienti sportivi maggiormente legati alla tradizione dove spesso si storce il naso anche solo per una piccola modifica regolamentare. Ben diverso è invece quando le novità coinvolgono il calendario. In questo caso, infatti, le reazioni possono differire non tanto dalla meta scelta, quanto dal tipo di circuito che viene allestito.
Si alzano infatti le probabilità di vedere sin dalla prossima stagione un Gran Premio a Miami, citta su cui Liberty Media potrebbe puntare per il possibile indotto economico che si potrebbe generare. Lewis Hamilton è stato uno dei primi a mostrarsi contrariato: la pista sarebbe infatti allestita in città e questo potrebbe rendere difficili i sorpassi come accade già in un altra località storica, Montecarlo. L’ufficialità nel caso della città della Florida non è ancora arrivata, ma sembra davvero a un passo.
Organizzatori in rivolta
Se davvero Miami riuscisse ad avere il Gran Premio tanto desiderato, le polemiche potrebbero essere decisamente accese. In base a quanto riportato da una fonte anonima all’interno del paddock di Monaco, la decisione di Liberty Media sarebbe stata presa in una maniera assolutamente inusuale. Il tutto sarebbe infatti avvenuto in modo gratuito, quindi senza il pagamento della tassa di iscrizione che solitamente viene richiesta. I contratti che erano stati stabiliti precedentemente dall’ex capo del Circus Bernie Ecclestone avevano un’influenza non del tutto irrilevante per le varie amministrazioni locali: 20 milioni di euro.
Qualora l’ipotesi dovesse essere confermata, potrebbe partire una vera e propria rivolta da parte degli altri circuiti. I contratti finora in essere sono per molti davvero onerosi e in molti casi si è costretti a fare forti sacrifici pur di continuare a ospitare uno degli sport più amati.
Al momento la proprietà statunitense non ha confermato l’indiscrezione, ma se dovesse essere vera potrebbe scatenarsi una vera rivolta. Silverstone, Belgio e Germania sono solo alcune delle piste che lamentano da tempo una situazione di crisi, ma che ancora non hanno trovato alcun aiuto per poter mantenere la propria presenza in calendario.
Foto immagine in evidenza: Sky Sport