È un Vettel che muta, dentro e fuori dalla pista. Dentro, preciso, chiurgico, troppo veloce per tutti, esaltato da una monoposto eccezionale a ricordare, se non meglio, quei fasti d’oro della Red Bull iridata. Fuori, sereno, calmo e tranquillo, capace di sfoggiare un italiano raro e sicuro, per la gioia dei ferraristi. L’imprinting c’era stato ed aveva funzionato sin dalla prima stagione del 2015, ma oggi, passando per un 2017 tutto sommato positivo e dopo il Gran Premio del Canada, sembra che il rapporto tra Sebastian Vettel e la Scuderia Ferrari sembra essersi definitivamente consacrato. Emblematiche, in questo, le dichiarazioni del team principal Maurizio Arrivabene: “La Ferrari è una grande squadra, come dico sempre, sia in pista, che a casa. Si lavora, ci si concentra sui problemi, poi, però, serve anche un grande pilota“.
Non una vittoria scontata
In conferenza stampa i riflettori erano tutti per Seb. “Venerdì è stato quasi un disastro per me, ma sabato è andata molto meglio e anche in gara” ha ammesso il pilota. I suoi festeggiamenti dopo la bandiera a scacchi hanno avuto il gusto di una liberazione ancor più di celebrazione. Ad analizzare l’andamento della corsa si legge una cavalcata trionfale della sua Ferrari, ma la verità è che ad inizio weekend il Cavallino ha avuto pesanti problemi di setup, e in una pista tradizionalmente ad appannaggio della Mercedes il futuro non sembrava roseo. È stato necessario un grande lavoro di tecnici ed ingegneri, nei box e a Maranello, per consentire a Vettel di compiere una vittoria preziosissima, 40 anni dopo Villeneuve e 14 dopo Schumacher.
“Una vittoria speciale”
“Con la nuova power unit penso che abbiamo fatto un bel passo in avanti, sono super contento. Vincere qui è sempre molto emozionante per tutta la squadra. Un’altra piccola storia per la grande Ferrari” ha riferito in conferenza stampa, prima di compiere un primo bilancio sulla stagione in corso: “Molto bene. Ad inizio stagione non pensavamo di essere così forti, ma il calendario è ancora molto lungo. È importante prendere tutti i punti possibili, però penso che oggi era molto più importante vincere per Gilles e tutti i tifosi presenti e a casa. Negli ultimi giri ho pensato a Micheal, speravo che la macchina sarebbe sopravvissuta per tagliare il traguardo. È andata bene“.
Hamilton a testa bassa
Cambiano i toni, invece, per Lewis Hamilton, che ha terminato il GP in quinta piazza: “Ho avuto problemi al motore con la potenza che saliva e scendeva ed è stata bassa per tutta la gara. Credevo di avere un guasto, ma ha retto per fortuna fino a fine gara: è andata peggio di quanto potessi aspettarmi ala vigilia, ma è anche vero che pure la gara poteva andare peggio“. Scattato in quarta posizione in griglia di partenza, Hamilton è stato sorpassato in overcut da un veloce Daniel Ricciardo. “Le Red Bull avranno un ruolo nel mondiale e si vede: hanno vinto a Montecarlo e ora hanno fatto un bel podio: credo che vedremo tanti cambiamenti nel mondiale, ma se noi non faremo un lavoro migliore sarà dura contro una Ferrari che ha fatto un lavoro grandioso ed è cresciuta tanto. Dobbiamo metterci a testa bassa“.