“Con i social network parola a legioni di imbecilli” è una delle frasi per cui viene ancora oggi ricordato lo scrittore Umberto Eco, uno che non amava utilizzare mezze misure. L’autore de Il nome della rosa era stato certamente duro, ma non aveva poi tutti i torti: stare dietro a una tastiera abbassa spesso il senso del limite che molti di noi avvertono quando dobbiamo dialogare con una persona. Emblematico è quanto accaduto nelle ultime ore ad Andrea Dovizioso, insultato da diversi utenti sulla sua pagina Facebook. La sua colpa? Avere tentato di sorpassare Valentino Rossi nella gara di Assen.
La voglia di vincere vale un insulto?
Ogni appassionato di MotoGp ha certamente un suo pilota preferito ed è pronto a esaltarsi al massimo quando è autore di una buona prestazione. Il desiderio di sostenere il proprio idolo non deve comunque mai portare alla mancanza di rispetto nei confronti di un avversario.
Nelle ultime ore sulla pagina Facebook di Andrea Dovizioso il limite è stato però decisamente superato. Sono stati diversi i “fan” di Valentino Rossi che si sono riversati sulla bacheca per riempire di improperi il pilota della Ducati. La sua “colpa”? Avere rovinato la gara del “Dottore” proprio nella sua pista preferita, quella di Assen, dove ha vinto per ben dieci volte in carriera.
Nel finale di gara il vice campione del mondo ha infatti provato a dare il tutto e per tutto per superare il pesarese, ma nel momento decisivo si è reso conto di non riuscire perfettamente nell’impresa e ha finito per compromettere, almeno parzialmente, la corsa di entrambi.
Quando il fair play non manca tra i protagonisti
Ben diverso è stato invece l’atteggiamento tenuto in pista da entrambi i protagonisti. Il primo ad avere capito che l’azione di Dovizioso non fosse volta a danneggiare l’avversario è stato proprio Rossi. I due, infatti, al termine della gara si sono chiariti senza aizzare ulteriormente il tono polemico.
Gli appassionati dovrebbero essere quindi i primi a dover prendere esempio dai loro idoli, in grado di fare il possibile per non aizzare gli animi quando non è necessario.
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