A Fernando Alonso non è certamente necessario spiegare quali siano gli ingredienti necessari per vincere in Formula Uno. Nonostante questo, complice anche una monoposto che non gli dà tutte le garanzie che vorrebbe, ormai da tempo lo spagnolo non riesce a essere competitivo ad alti livelli. Il futuro dell’ex ferrarista è ancora tutto da scrivere, anche se c’era chi lo avrebbe visto bene in Red Bull, orfana dalla prossima stagione di Daniel Ricciardo. C’è però un aspetto del pilota che non sembra convincere del tutto chi lo conosce bene: il suo carattere non sempre facile, che finirebbe spesso per creare problemi all’interno di un team.
Un pilota forte ma impetuoso
Fernando Alonso vanta due titoli di campione del mondo, ma proprio ora che è arrivato all’età della maturità c’è chi avanza dubbi su di lui. Non tanto sulle sue doti (confermate anche recentemente dalla vittoria alla 24 Ore di Le Mans), ma soprattutto sul suo carattere, non sempre incline alla diplomazia.
Il primo a sottolineare questo aspetto dello spagnolo è stato Chris Horner, team principal della Red Bull, a cui l’ex ferrarista era stato accostato in vista della prossima stagione. L’asturiano non se l’era presa più di tanto, ma anzi aveva provato a ironizzare sull’opinione del dirigente.
Ben altro peso sembra invece avere il pensiero di Felipe Massa, suo ex compagno di squadra ai tempi della Ferrari. Il brasiliano, infatti, riconosce la forza dell’attuale pilota della McLaren, ma racconta di un suo modo di agire non sempre conciliante con chi collabora con lui: “Con Fernando c’è sempre stata una situazione di lotta – ha detto ai microfoni di Tv Blogo -. Non abbiamo mai avuto alcun problema tra noi fuori dalla macchina, mi ha sempre trattato molto bene, ma esiste un Alonso fuori della macchina e un Alonso dentro la macchina: sono due persone diverse“.
Un paragone importante
Massa non ha però timore nel riconoscere le potenzialità di Alonso. Anzi, il brasiliano paragona la determinazione e lo stile di guida dello spagnolo a un grandissimo che ha fatto la storia della Ferrari e non solo: Michael Schumacher.
“A livello di talento metto Michael e Fernando alla pari. Alonso ha una facilità di capire la corsa, di andare veloce uniche – continua il brasiliano -. È un pilota differente, intelligente, rapido, completo, come lo era anche Schumacher, ma Fernando quando abbassa la visiera si trasforma in una persona differente e questo finisce per dividere la squadra. Se si va a vedere, molte delle squadre in cui ha corso le ha spaccate in due. Questo è un problema che lui ha: se non lo avesse avuto, avrebbe vinto molto di più visto il talento. È stato difficile convivere con entrambi, però con Schumacher avevo un rapporto molto più intimo: volevo imparare da un pilota che aveva vinto 7 mondiali e che mi trattava bene“.
Foto immagine in evidenza: Getty Images
