Mentre in MotoGp il titolo è ormai stato assegnato a Marc Marquez proprio in questo ultimo weekend, in Formula Uno l’appuntamento è stato rimandato. La vittoria ottenuta da Kimi Raikkonen ad Austin ha infatti messo in evidenza un duplice significato: innanzitutto sembra dare ragione a chi sembra poco convinto della scelta della Ferrari di “liquidarlo” per affidarsi al giovane Charles Leclerc, ma allo stesso tempo costringe Lewis Hamilton ad attendere ancora prima di festeggiare il suo quinto sigillo. Proprio i due piloti sono stati protagonisti di un divertente siparietto al termine della gara.
Un dialogo tra veterani
Ai giovani talenti che stanno attualmente emergendo in Formula Uno si affiancano una serie di campioni indiscussi che, forti anche della loro esperienza, riescono a mettersi in evidenza per la loro determinazione e voglia di vincere. In quest’ultima categoria rientrano certamente Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen: il primo è ormai vicinissimo a conquistare il quinto Mondiale della sua carriera, mentre il secondo, suo malgrado, complice il suo successo ad Austin ha costretto il britannico a rimandare l’appuntamento con i festeggiamenti.
Al termine della gara i due si sono così ritrovati nei box e sono stati protagonisti di una conversazione per certi versi esilarante. Il pilota della “Rossa” ha infatti fatto una domanda ben precisa al collega: “Hai vinto il mondiale o no?” – ha chiesto il ferrarista. Il campione del mondo ha risposto con un secco: “No“, non nascondendo il suo stupore per la richiesta.
A quel punto “Iceman”, tra le risate, si è giustificato con un giustificatorio “Non lo so”.
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La Mercedes non è infallibile?
Proprio nella gara che avrebbe dovuto portare il quinto titolo in carriera a Lewis Hamilton, la Mercedes ha mancato l’appuntamento con una vittoria che sembrava alla portata. Ad avere influito sulla prestazione inferiore alle attese delle Frecce d’Argento potrebbe avere contribuito anche una decisione della FIA. La Federazione, proprio alla vigilia dell’appuntamento di Austin, ha chiesto al team di chiudere con il silicone i fori sul mozzo posteriore della W09.
Questa scelta ha però costretto il britannico ad eseguire ben due soste per cercare di limitare la vibrazione avvertita sul retrotreno. La prova d’appello potrà esserci già in Messico dove capiremo se si sia trattato solo di un episodio isolato o di un aspetto che ha avuto un ruolo decisivo nei risultati della scuderia tedesca.
Foto immagine in evidenza: EPA