Nel post Gran Premio del Messico, nonostante il quinto mondiale vinto da Lewis Hamilton, le polemiche non si placano attorno alla Mercedes. La questione principale rimane la legalità o meno dietro l’utilizzo dei mozzi forati nelle ruote posteriori, riacutizzatasi dopo le non proprio eccellenti prestazioni di entrambe le frecce d’argento in Texas e in Messico. In entrambe le gare le auto hanno girato con i mozzi chiusi, finendo dietro i rivali della Ferrari e della Red Bull per via di un fastidioso surriscaldamento, guarda caso, proprio alle ruote posteriori.
No fori, no party
Proprio riguardo a queste prestazioni si è espresso negli scorsi giorni Jacques Villeneuve, non nascondendo come secondo lui i nuovi mozzi forati abbiano determinato il successo di Hamilton nel mondiale piloti: “Vettel può vincere le ultime due gare, perché si vede che i cerchi Mercedes facevano una grande differenza. Non c’è tutto scritto sul regolamento. Gli ingegneri trovano sempre modi nuovi, i regolamenti non sono chiari. I cerchi li puoi forare se non danno un vantaggio aerodinamico, ma l’espulsione dell’aria calda lo è. Devono dire sì o no. Decisione uguale per tutti e basta“. Una decisione quella della Federazione Internazionale dell’Automobile che è riduttivo considerare molto ambigua, vista le definizione di “illegalità limitata” dei mozzi prima del GP di Austin.
L’importanza delle politica in F1
Nelle tipiche interviste post-gara a Sky Sport Jacques Villeneuve ha poi trattato il sempre attuale problema dell’aver un certo peso politico nel paddock, cosa che la Mercedes quest’anno ha fatto valere nei reclami contro la Ferrari: “C’è sempre politica nel mondo delle corse, devi sempre capire se un ricorso fatto ora potrà danneggiarti in futuro. Magari la Mercedes non si è esposta quando si parlava della seconda batteria della Ferrari, con un ricorso magari sarebbero intervenuti prima di Monza. Quindi si crea una sorta di bilanciamento durante la stagione“.