Da quando corre nel motomondiale Valentino Rossi ha sempre ottenuto almeno una vittoria a stagione, eccezion fatta per il grottesco biennio Ducati tra il 2011 e il 2012. Un sigillo, questo, che stava per confermarsi nella domenica di Sepang, prima che le speranze di successo si vaporizzassero a quattro giri dalla fine con la caduta del Dottore. L’affare è ancor più difficile da digerire, per Rossi e i suoi tifosi, dopo una stragione travagliata ed un primo posto che manca da Assen 2017. E adesso Vale rischia davvero di rimanere a secco per quest’annata, considerando che Valencia sarà l’ultimo round in calendario.
Un Gran Premio all’insegna dei campioni
Vale-Marquez, un duello abortito
Le ragioni della caduta
“Ho pensato di vincere in solitaria”
Spazio anche ad un retroscena inaspettato. “C’è stato un momento della gara — racconta Rossi — in cui avevo portato il vantaggio quasi a 1″4 e lì mi sono detto che se fossi riuscito a dare un altro strappo, probabilmente sarei arrivato da solo. Poi lui ha fatto tre giri veloci ed ho capito che gli ultimi due giri sarebbero stati alla morte. Sarebbe stata una bella lotta, perché credo che me la sarei potuta giocare nel corpo a corpo. Era la gara più bella dell’anno, poi farla qui a Sepang, con questo gran caldo, era importante. Abbiamo lavorato bene nel corso del weekend e credo che abbiamo trovato qualcosa di interessante. Nelle ultime gare stiamo andando un po’ meglio e questo è molto importante“.
La dedica a Marini e Bagnaia
Valentino non poteva poi non rivolgersi ai suoi “allievi”: il fratello Luca Marini ha colto il primo successo della sua carriera mentre il compagno di squadra della VR46 Sky, Pecco Bagnaia, si è laureato campione del mondo. “Bisogna essere bravi a dividere le emozioni. Dopo una gara come quella della Moto2, nella quale mio fratello ha vinto per la prima volta, Bagnaia ha vinto il suo primo Mondiale e la squadra ha vinto il suo primo Mondiale, una persona normale dovrebbe mettersi a sedere per tre o quattro ore, io invece ho dovuto fare la gara. Sapevo che se avessi vinto, sarebbe stata una giornata storica, forse una delle più belle della mia carriera. La delusione è grande, ma almeno abbiamo vissuto il sogno fino a tre giri dalla fine. Se fossi stato tutta la gara terzo, mi avrebbe dato meno gusto. Però la delusione rimane, stanotte e domani sarà dura. Bisognerà nascondere tutte le corde e gli sgabelli per evitare che faccia qualche stupidaggine“.
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— MotoGP™??? (@MotoGP) 4 novembre 2018