Dopo un lungo inverno la MotoGP è finalmente tornata in pista e lo ha fatto in quel di Sepang. In una tre giorni di test fondamentale per piloti e costruttori al fine di cercare di capire sin da subito i valori in campo nonché l’efficacia del lavoro svolto durante la pausa invernale. Gli attesissimi test di Sepang hanno mostrato ancora una volta lo strapotere della Ducati, che è riuscita a piazzare ben 4 moto nelle prime 4 posizioni, confermando, almeno per il momento, lo status di moto più completa dello schieramento. E, se la Honda si attesta come prima inseguitrice della rossa di Borgo Panigale, nonostante i problemi fisici di Marquez, la Yamaha, pur migliorando, non sembra aver ancora compiuto il definitivo salto di qualità.
Ducati al comando, Petrucci da record, Bagnaia impressiona
I favori del pronostico erano tutti per la Ducati, e la moto di Borgo Panigale non ha deluso le aspettative, piazzando addirittura 4 moto nelle prime 4 posizioni. Alla fine dei 3 giorni di test, a stampare il giro più veloce è stato Danilo Petrucci, che ha siglato un fenomenale crono, ufficiosamente il più veloce mai registrato a Sepang. Jack Miller e Andrea Dovizioso, rispettivamente terzo e quarto, dimostrano una volta di più la duttilità della rossa italiana, efficace con qualunque stile di guida. Ma la vera sorpresa riguarda “Pecco” Bagnaia, il campione del mondo della Moto2 ha concluso in seconda posizione a soli 6 centesimi da Petrucci. Come già avvenuto nei test di Jerez, Bagnaia ha dimostrato un adattamento fulmineo e sorprendente alla sua Ducati Pramac, mostrando anche un buon passo ma soprattutto una mentalità degna dei top rider della categoria.
? @PeccoBagnaia: “Today I was riding more like a MotoGP rider”
A fantastic third test day for the Italian rookie who put in a 1:58.3 lap of Sepang launching him into P2 for most of the day#MotoGP | #SepangTest ? https://t.co/dvbXhJaDKe pic.twitter.com/Gz5g702UI2
— MotoGP™? (@MotoGP) 8 febbraio 2019
Honda debilitata ma promossa, Rossi e Viñales soddisfatti a metà
Ci si aspettava molto dalla Yamaha, sia per vedere in azione la nuova livrea, sia per valutare in pista i miglioramenti promessi dai vertici di Iwata. Alla fine della tre giorni di test, Valentino Rossi e Maverick Viñales, decimo e quinto nella classifica dei tempi, possono ritenersi soddisfatti a metà. Qualche miglioramento si è intravisto, soprattutto in relazione al passo gara con gomme usate, che resta il problema principale della M1. Tuttavia le difficoltà espresse sul giro secco e qualche perplessità relativa agli aggiornamenti portati dai tecnici giapponesi, contribuiscono a far restare i due piloti ufficiali con i piedi per terra.
Promossa la Honda, che pur senza Lorenzo, e con Marquez e Crutchlow convalescenti, ha portato a termine il programma previsto, dimostrando la solita competitività. Marc Marquez ha fatto registrare l’undicesimo tempo finale, scarsamente indicativo in virtù delle condizioni fisiche nel quale versava. Lasciano la Malesia con il sorriso anche Franco Morbidelli, ottavo tempo, e l’Aprilia, con Aleix Espargaro, settimo.