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Marquez, conta solo vincere: “Alla Honda ossessionati dalla velocità massima”

Marquez

Il 2019 non è iniziato come avrebbe voluto per Marc Marquez, protagonista di una buona prestazione in Qatar ma “costretto” a vedere vincere il suo “rivale” principale per la lotta per il titolo, quell’Andrea Dovizioso che lo ha insidiato negli ultimi due anni. In attesa di capire se la vittoria dell’italiano verrà davvero convalidata dopo il ricorso presentato da Aprilia, KTM, Honda e Suzuki, in casa Honda si prova a fare il possibile per correre ai ripari e rifarsi sin dalla prossima gara. Il campione del mondo riconosce comunque il lavoro fatto dal suo team, che si è impegnato per rendere il motore ancora più potente.

Pronto a dare sempre il massimo

Non accontentarsi mai dei risultati ottenuti, anche quando questi sono positivi, è fondamentale per chi desidera competere ad alti livelli e crescere in maniera costante. Marc Marquez sembra avere fatto suo ormai da tempo questo concetto e non è un caso che anche in questo 2019 sia ancora da considerare il pilota da battere. La voglia di non lasciare niente al caso e di ottenere il suo sesto titolo nella classe regina sono evidenti.

Nonostante il mancato successo nella gara di esordio in Qatar, il campione del mondo riesce a trovare qualcosa di buono anche nel secondo posto di Losail, dove è stato protagonista di un bel duello con Andrea Dovizioso: “Il motore è quello che mi ha permesso di finire secondo. L’anno scorso ho avuto più ritmo e mi trovavo meglio a livello di telaio, ma perché le gomme erano diverse l’anno scorso”  – ha detto subito dopo il Gran Premio.

Numeri di tutto rispetto

Anche in questa occasione a parlare per lui sono i numeri. Marc è stato infatti il pilota che ha registrato la velocità di punta più alta (352 km/h), dato che gli ha permesso di stabilire il nuovo record del tracciato del Qatar. Un risultato importante visto che ormai dal 2016 era la Ducati a dominare a Losail.

In attesa di ottenere risultati ancora più convincenti, la Honda può festeggiare per un altro elemento emerso già dopo la prima gara: tre delle cinque moto con la velocità di punta più alta erano quelle della Casa dell’Ala dorata (Marquez, Crutchlow e Lorenzo). Le altre due erano una Ducati (Miller) e una Suzuki (Mir).

Marc Marquez e il gruppo di lavoro della Honda in Qatar (Foto: Instagram)

Nonostante tutto, l’appagamento è ancora lontano: “Quest’inverno alla Honda erano ossessionati dalla velocità massima. Quando vedono un’altra moto che va più veloce, non lo tollerano – continua Marquez -. Quando hai un motore potente, ci sono meccanismi e strumenti per provare a gestirlo“.

 

Foto immagine in evidenza: Instagram