Altra domenica, stessa storia. Leclerc contro Verstappen, Max contro Charles. Stavolta l’esito è un risultato a parti invertite rispetto al GP dell’Austria e, nonostante i due piloti non fossero in lizza per la vittoria, il loro testa a testa senza esclusione di colpi ha infiammato il circuito di Silverstone e tutto il popolo della Formula Uno. Se proprio eravamo a cerca di conferme oggi l’abbiamo: siamo all’alba di una grande rivalità.
Leclerc, un futuro di speranza e di leggenda
Leclerc ha centrato il quarto podio consecutivo: un risultato brillante considerando la SF90 al di sotto delle aspettative e un Sebastian Vettel che sta incarnando soltanto l’ombra di sé stesso. Prima di ottenere il terzo posto in terra inglese, però, Charles ha dovuto sgomitare con entrambe le Red Bull. Nel caso di Verstappen, tuttavia, la baguarre si è inizialmente trascinata all’interno della pit lane e, successivamente al regime di Safety Car, è culminata in un contatto ruota a ruota tra i due.
Max vs. Charles, Silverstone 2019
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Ancora scintille
Lo scontro non ha fortunatamente innescato incidenti, anche se Leclerc, complice una monoposto non particolarmente competitiva, ha accusato emotivamente il colpo e ceduto lievemente il passo. Si è poi ripreso, guadagnando la terza posizione, grazie anche al tamponamento che Vettel ha effettuato ai danni di Verstappen. Il sorpasso a Gasly rimane un pezzo da manuale.
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Alti e bassi
“Da dentro la macchina mi è sembrato che ci siano stati più up che down” ha riferito Leclerc dopo la bandiera a scacchi ai microfoni di SkySport. “L’unico down è stato quello della Safety Car, che però non è stata responsabilità mia o di qualcun altro. Quella è sfortuna e può accadere che arrivi la Safety Car nel momento sbagliato“.
Una frecciatina a Verstappen
“È stata probabilmente la gara più divertente che ho corso in F1” ha aggiunto, chiamato a commentare il lasseiz-faire dei commissari. Che, giusto dirlo, per una volta hanno privilegiato davvero lo spettacolo. “Dopo l’Austria ho capito che potevo essere più aggressivo e che i commissari ci avrebbero lasciato un po’ più di spazio con le regole. Quello mi è piaciuto e oggi ho provato ad essere più aggressivo: ha pagato e sono contento di essere qui sul podio”. E in merito al contatto con Verstappen, il giovane monegasco si esprime così: “Volevo solo fargli capire che la pista non è solo sua e che ci sono anche io. Sono contento che da un paio di GP ci lascino lottare così, perché questo è quello che deve essere la Formula 1“.
That boy got some moves…
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Problema gomme
Leclerc ha messo inoltre a tacere tutte le critiche piombate sul muretto Ferrari per aver tardato a chiamare l’ingresso ai box dopo l’uscita della Safety Car: “Dall’esterno è difficile da capire, ma penso che la strategia fosse giusta. C’è sicuramente qualcosa su cui dobbiamo lavorare, ma è il passo gara, perché stiamo rovinando troppo le gomme rispetto alla Red Bull ed alla Mercedes. Dobbiamo allungare la vita delle gomme, perché i primi giri non sono stati male con le soft, ma dopo tre o quattro giri la Red Bull è arrivata con delle gomme molto più fresche di noi“.
Il mea culpa di Vettel
In sala stampa anche Vettel ha detto la sua con un pulito mea culpa per quanto riguarda il tamponamento con Verstappen: “È stato un mio errore. Pensavo che ci fosse uno spazio all’interno, ma non si è aperto. A quel punto era troppo tardi, perché ero troppo vicino e non ho potuto evitare l’incidente. Fino a quel punto la gara stava andando abbastanza bene, anche se sarebbe stato difficile tenerlo dietro fino alla fine. Lui però aveva fatto un errore alla curva 15 e pensavo di poterci riprovare, ma evidentemente sono andato dalla parte sbagliata“. Già al parco chiuso il quattro volte campione del mondo si era avvicinato a Verstappen per porgergli personalmente le scuse.
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