La Ferrari si è risvegliata dal torpore in cui sembrava essere piombata nell’arco di tutta la stagione. Finalmente nelle ultime gare i risultati sono arrivati e pur essendo piuttosto utopistico pensare di poter lottare per il titolo nelle prossime gare, quanto sta emergendo in queste settimane potrà fare da base importante in vista della prossima annata. A Singapore anche Sebastian Vettel è stato protagonista ed è riuscito finalmente a salire sul gradino più alto del podio: il tedesco ha ora ritrovato l’entusiasmo e sogna la vittoria anche a Sochi.
Una lacuna da colmare
La Formula Uno fa tappa a Sochi, una pista inserita recentemente nel calendario, ma dove la Ferrari non è mai riuscita a centrare alcuna vittoria. Ora che la scuderia di Maranello si trova finalmente in un momento positivo della stagione si vuole provare a sfruttare appieno questa fase e, perché no, a centrare anche il quarto trionfo consecutivo.
Salire sul gradino più alto del podio è servito a Sebastian Vettel, continuo di poter bissare il risultato: se questo dovesse succedere salirebbe al secondo posto della classifica dei piloti più vincenti al volante della Rossa, al pari di Niki Lauda. “È ormai qualche anno che veniamo a gareggiare in Russia e il circuito di Sochi è un’altra di quelle piste sulle quali siamo stati vicini alla vittoria senza mai tuttavia raggiungerla – ha detto Vettel alla vigilia del weekend – . Abbiamo dei bei ricordi, come la prima fila tutta occupata dalla Scuderia Ferrari due anni fa, ma ora vogliamo la soddisfazione di fare l’ultimo passo e vincere la gara“.
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— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) September 24, 2019
Un circuito insidioso
La pista di Sochi andrà comunque affrontata con la giusta concentrazione per non commettere errori che potrebbero essere pagati a caro prezzo: “Il circuito mi piace, è a suo modo unico perché passa vicino agli impianti e alla Medal Plaza dei Giochi Olimpici invernali e questo mi fa un certo effetto – ha detto ancora Vettel –. Ci sono diverse curve simili tra loro, tutte molto tecniche che non sono facili da affrontare in termini di ingresso, frenata e capacità di far ruotare la vettura in maniera efficace e senza sacrificare le gomme. Dal punto di vista della guida si tratta secondo me di una delle piste più tecniche del calendario e proprio per questo è particolarmente appagante riuscire a mettere insieme il giro perfetto, specie in qualifica”.