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Volkswagen sperimenta gli effetti del biometano dell’Emilia Romagna

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Il mondo dei motori sta attraversando un processo importante di trasformazione, volto a mettere sul mercato modelli che siano in grado di garantire un basso impatto ambientale e consumi ridotti. Questo obiettivo può essere raggiunto anche attraverso alimentazioni alternative: sono in tanti a iniziare a comprendere gli importanti benefici che vengono garantiti e ritenerli una condizione imprescindibile sin dal momento dell’acquisto di una vettura. E Volkswagen, da sempre una delle aziende più all’avanguardia, ha deciso così di avviare una sperimentazione in Emilia Romagna per verificare gli effetti generati dall’utilizzo del biometano.

Volkswagen e il biometano dell’Emilia Romagna

Volkswagen è stata di parola: come aveva annunciato qualche settimana fa, hanno preso il via i test sull’utilizzo di biometano prodotto in Emilia Romagna. Al centro del lavoro ci sono tre Polo TGI alimentate a gas, chiamate a effettuare un percorso di 15mila e 30mila chilometri ciascuna, proprio per verificare la loro risposta sulla medio-lunga distanza.

Nel corso dell’itinerario saranno presi in esame dati importanti quali le emissioni, i consumi e gli effetti del carburante sulla meccanica delle auto, in particolare sul motore. L’obiettivo è verificare se i risultati che emergeranno dal test con il biometano saranno efficaci per l’utilizzo per autotrazione su vasta scala di questa fonte rinnovabile e più ecocompatibile della benzina, del gasolio e dello stesso metano naturale estratto da giacimenti.

Proprio in un’epoca come quella che stiamo attualmente vivendo, in cui i veicoli elettrici non sono ancora diffusi su ampia scala, poter sfruttare questa fonte di energia rinnovabile potrebbe essere davvero importante.

L’obiettivo del test

A spiegare quali siano gli scopi che ci si aspetta di ottenere attraverso il test sono gli esperti della filiale dell’azienda tedesca: “Effettuando il rifornimento esclusivamente con questo carburante, le auto producono circa l’80% di CO2 in meno rispetto a quelle alimentate a benzina (considerando il ciclo Well-to-Wheel, quindi le fasi di produzione e utilizzo) – sono le parole riportate da ANSA – . Un metano green, quindi, che può contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti”.

Due delle Polo saranno alimentate con biometano prodotto dalla Iren e una con metano di origine fossile, scelta che potrebbe mettere in evidenza differenze da non sottovalutare. “Le vetture – è stato chiarito – saranno monitorate dai tecnici dell’ENEA, che condurranno verifiche periodiche sulle emissioni (CO, CO2, idrocarburi totali, NOX), i consumi e gli effetti dei due carburanti sulla meccanica dei veicoli“.