Il mondo dello sport è ormai da qualche settimana fermo a causa dell’emergenza Coronavirus, che sta avendo una portata ormai sempre più ampia a livello mondiale. La decisione è stata inevitabile in accordo con il parere degli esperti del settore: si potrà ripartire solo quando sarà garantita la sicurezza per tutti gli addetti ai lavori. La Formula Uno, almeno inizialmente, aveva preso una decisione in controtendenza: il Circus era intenzionato a correre regolarmente in Australia, ma solo dopo che è emersa la positività di un membro della McLaren è arrivato il dietrofront definitivo. Da allora sono diversi i Gran Premi che sono stati rinviati o cancellati, ci sono state ben 2 lettere aperte del CEO della F1 Chase Carey in cui si ribadisce l’intenzione di regalare ai tifosi una stagione 2020 degna di questo nome, sottolineando come la priorità sia sempre la sicurezza di tutti, addetti ai lavori e non. Frederic Vasseur, team principal dell’Alfa Romeo, è convinto che le priorità ora siano altre. In un’intervista ha infatti quasi fatto intendere che parlare di Gp o stagione 2020 sia ora un po’ fuori luogo.
Un’emergenza di portata mondiale
La Formula Uno è in attesa di capire come muoversi compatibilmente con l’emergenza Coronavirus. Per Frederic Vasseur, team principal di Alfa Romeo Orlen Racing: ora c’è un’emergenza a cui far fronte. “Non siamo il centro del mondo. Senza voler essere cattivi, la F1 non è molto utile alla società. Abbiamo qualche tecnologia che stiamo cercando di sviluppare, c’è tempo libero, ma non siamo nemmeno il centro del mondo” – ha detto ai microfoni di Canal +, come si legge su Motorsport.com.
Il team principal ha però anche ammesso che lo stop forzato rappresenta motivo di preoccupazione dal punto di vista finanziario, paragonando la situazione generata dal Covid-19 a quella determinata dalla crisi del 2008: “Abbiamo passato alcune crisi, come quella del 2008. Ci sono stati 3 o 4 costruttori che hanno lasciato la F1 contemporaneamente. Potrebbe accadere la stessa cosa quest’anno, potrebbero esserci defezioni di team perché quando si cancellano gare non otteniamo la nostra quota di diritti televisivi, quindi dobbiamo trovare altre soluzioni“. A suo avviso, la situazione attuale potrebbe rappresentare “la più grande crisi che la F1 ha avuto da qualche anno a questa parte“.
Da Vasseur “appello” alla decenza
In una situazione così difficile come quella che stiamo vivendo è naturale provare sensibilità nei confronti di chi sta soffrendo, ma anche di chi è in prima linea e lavora in ospedale, costretto anche a turni estenuanti. La voglia di tornare a correre c’è, ma non si può non pensare alla gravità della pandemia. Su questo Vasseur ha le idee chiare: “Non voglio dire di non spingere per tornare a correre il prima possibile – continua – .Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per tornare a farlo, ma a volte l’umiltà non fa male. Devi essere in grado di fare il punto della situazione riguardo a quello che fai e quello che invece ti succede attorno“.
Il team principal non usa mezze misure nelle sue parole, senza timore di poter essere impopolare: “Dovremmo avere almeno un minimo di decenza. Quando ci sono persone malate, o anche molto malate, forse non è il momento di andare in giro con una macchina. Devi sapere come restare al tuo posto. Ci sarà il momento in cui si potrà tornare su un palco e fare spettacolo, e noi ci saremo. Ma bisogna restare calmi e mantenere un po’ di decenza” – ha concluso.
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