L’emergenza Coronavirus è ancora in corso e ha scatenato un importante moto di solidarietà da parte di molti, che non hanno esitato a dare un proprio contributo per sostenere il sistema e il personale sanitario impegnato in prima linea. Anche il mondo della Formula Uno, al momento in attesa di capire quando e se potrà partire la stagione, non è rimasto a guardare. Sono diversi i team che hanno deciso di riconvertire la loro produzione per la realizzazione di respiratori da utilizzare nelle terapie intensive. Proprio i respiratori realizzati da Renault e Red Bull sarebbero stati bloccati dalle autorità mediche britanniche che avrebbero annullato un ordine per l’acquisto di un migliaio di questi apparecchi, come riporta la testata giornalistica britannica The Independent.
I respiratori di Renault e Red Bull bloccati dalle autorità sanitarie
Nel corso di queste settimane gli aggiornamenti costanti sull’evoluzione del Coronavirus non sono mai mancati e abbiamo ormai compreso come uno dei sintomi più allarmanti possa essere la difficoltà a respirare, per questo motivo avere a disposizione dei respiratori per aiutare i pazienti è fondamentale negli ospedali. Riuscire a reperire dispositivi simili, soprattutto ora che ne abbiamo bisogno in grande quantità, non è però semplice e sono state tante le aziende ad avere compreso l’urgenza del momento e a decidere di mettersi al lavoro per la loro realizzazione (molti invece lo hanno fatto con le mascherine).
In prima linea anche il mondo della Formula Uno, con diverse scuderie che non hanno voluto stare a guardare. Non tutto è andato però per il verso giusto per il lavoro portato a termine in particolare da Renault e Red Bull. Come riporta The Independent, infatti, le autorità mediche britanniche avrebbero deciso di ritirare la loro offerta per l’acquisto di un migliaio di respiratori. Le caratteristiche tecniche dei respiratori non sarebbero state ritenute idonee per dare il giusto supporto ai malati di Covid-19. I 7 team inglesi di F1 avrebbero infatti collaborato al progetto dell’azienda Darwood IP capeggiata dal dottore Alastair Darwood che avrebbe ideato dei respiratori trasportabili low-cost. Renault e Red Bull avrebbero però assunto in ruolo di primo piano nel progettare e realizzare dei prototipi in poche settimane.
I motivi dell’annullamento dell’ordine
Almeno per ora, il lavoro svolto da Renault e Red Bull per sostenere il personale medico impegnato nell’emergenza Coronavirus non è andato a buon fine. Il National Health Service (NHS), il sistema sanitario nazionale in vigore nel Regno Unito, non ritiene infatti che il modello BlueSky possa essere idoneo a curare chi ha contratto il Covid-19.
Su The Independent si legge che il problema connesso a questa tipologia di respiratori riguarderebbe l’esigenza di cambiare spesso le impostazioni del dispositivo mentre viene usato sul paziente.
Foto: Pixabay