L’emergenza sanitaria ha avuto pesanti ricadute sul mercato dell’auto, che sta attraversando una crisi che ha ben pochi precedenti. A marzo 2020 i numeri sono davvero allarmanti: sono state immatricolate solo 853.077 automobili in tutta Europa, il 51,8% in meno dello stesso mese dello scorso anno. In Italia c’è stato un calo ancora maggiore.
Il blocco della produzione incide sulle vendite
Anche il mondo dell’auto è stato costretto a fermarsi e questo ha evidentemente influito anche sulle vendite. I numeri sono davvero allarmanti: a marzo, in Europa Occidentale, secondo i rilievi di Acea, l’associazione delle case costruttrici, in Europa ci sono state 853.077 immatricolazioni, contro le 1.771.030 del marzo dello scorso anno pari a un calo del 51,8%.
Il 2020 è quindi iniziato in modo tutt’altro che positivo: già nei primi due mesi, infatti, il trend era in ribasso (- 7,2%), ma l’emergenza Coronavirus ha dato un colpo da cui non sarà semplice riprendersi. Le incertezze economiche che coinvolgono gli imprenditori, ma anche i dipendenti, spesso alle prese con la cassa integrazione, non possono che condizionare gli acquisti.
In Italia la situazione peggiore
Nella nostra Penisola il calo delle vendite è stato addirittura dell’85,4%. Poco incoraggiante la situazione anche in altri Paesi in cui l’epidemia sta facendo registrare numeri pesantissimi: in Francia decremento del 72,2%, mentre in Spagna si è arrivati a un 69,3%. Non si può non sottovalutare il quadro riscontrato in altre realtà quali Germania (-37,7%) e Regno Unito (-44,4%). Nel mese di marzo sono state solo 28.326 le auto immatricolate.
Analizzando la situazione a livello aziendale anche qui è l’Italia quella che ne fa maggiormente le spese. Fca ha venduto 22.070 vetture (contro le 94.291 di un anno fa) pari a -76,6%. Male anche Volkswagen, che perde il 46,2% con 164.653 immatricolazioni, mentre Psa e Renault hanno una discesa rispettivaente del 68,1 e del 64,7%
Il commento di Centro Studi Promotor
Al momento non si può ancora guardare con grande ottimismo alla situazione. Il Centro Studi Promotor, specializzato sul mercato dell’automobile, spiega: “Anche se previsto, il crollo delle immatricolazioni nell’Europa Occidentale in marzo costituisce un vero shock per il mercato dell’auto ed è il primo dato, su un mercato molto importante, relativo agli effetti della pandemia che ha colpito il mondo. Facile prevedere che fino a quando non verranno allentate le misure di protezione contro il Coronavirus, i dati sulle vendite di autovetture possono soltanto peggiorare rispetto al devastante risultato di marzo. Ovunque nei paesi colpiti le associazioni rappresentative degli operatori del settore dell’auto avanzano precise richieste ai Governi per rilanciare il settore e, con esso, l’economia non appena vi sarà la possibilità materiale (anche se certamente non ancora economica) di tornare ad acquistare auto“.
Il Centro Studi Promotor spiega: “Le misure richieste sono essenzialmente due. La prima è un forte sostegno finanziario alla filiera dell’auto ed in particolare ai concessionari, che sembrano essere l’anello debole della catena. La seconda misura richiesta è l’adozione di significativi incentivi per sostenere la domanda“.
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