Dallo scorso anno si lavora al progetto di una fusione tra due realtà importanti e consolidate come FCA e PSA. Non si erano riscontrati finora intoppi di alcun genere, anche se certamente dover operare durante l’emergenza Covid-19, che ha colpito duramente tutte le case automobilistiche, non ha certamente facilitato la situazione. Il Governo, come aveva rivelato il Sole 24 Ore, si sarebbe detto disposto ad appoggiare l’azienda italiana con una serie di fondi ad hoc, ma con la garanzia che di non tagliare i posti di lavoro nel nostro Paese. L’affare non convince però tutti e ora è la Antitrust europeo ad aprire un’indagine per valutare se la concorrenza sui minivan possa essere messa in pericolo dalla fusione tra FCA e PSA.
L’indagine dell’Antitrust
La fusione FCA e PSA ha l’ambizione di realizzare una realtà imponente in termini finanziari nel mondo dell’automotive. Se non ci saranno intoppi, avremmo così di fronte il quarto colosso mondiale del settore auto, grazie a realtà affermate come Alfa Romeo, Peugeot, Fiat, Citroen, DS, Maserati e Jeep – solo per citarne alcune – che confluiranno nel nuovo Gruppo nato dalla fusione.
In attesa degli accordi finali, l’Europa non nasconde le sue perplessità: si teme infatti che una sinergia così potente possa ridurre la concorrenza nei “veicoli commerciali leggeri (van) sotto le 3,5 tonnellate nello spazio economico europeo“. Per questo motivo, stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’Antitrust europeo svolgerà un’indagine. Margrethe Vestager, commissaria alla concorrenza, ha infatti affermato: “I van sono un mercato sempre più importante, Fiat e Peugeot hanno una forte posizione nel settore in molti Paesi Ue, valuteremo attentamente“.
“Continueremo a collaborare per fornire risposte alle domande“
A preoccupare sarebbe dunque proprio il segmento di mercato che riguarda i van, ci sarebbero alcuni Paesi in particolare in cui si teme che la concorrenza possa subìre conseguenze riducendosi dopo la fusione tra FCA e PSA: “Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Regno Unito“. Per quanto riguarda invece le auto, invece, non ci sarebbero perplessità di questo tipo. L’antitrust Ue avrà ora un massimo di 90 giorni lavorativi, quindi fino al 22 ottobre 2020, per comunicare la sua posizione. Entrambe le società si sono dette comunque disponibili a collaborare per chiarire le perplessità.
Infatti, in una nota congiunta FCA e PSA hanno messo nero su bianco quanto segue: “Continueremo a collaborare per fornire risposte alle domande con lo stesso spirito costruttivo che ha contraddistinto la fusione proposta sin dall’inizio. Nel portare avanti le attività dei team di lavoro congiunti Psa-Fca, forniremo alla Commissione Europea e alle altre autorità di regolamentazione coinvolte informazioni dettagliate sui significativi benefici derivanti della fusione proposta per i clienti, l’industria in Europa e ciascun gruppo“. Sarebbe già arrivato il parere positivo alla fusione da parte delle autorità antitrust di Paesi come Cina, Giappone, Stati Uniti e Russia. Si punta comunque a “finalizzare l’operazione entro il primo trimestre 2021“.
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