Carlo Abarth: pilota, imprenditore, visionario. Nel dopoguerra, 1949, iniziò a collaborare con la storica azienda automobilistica torinese Cisitalia adeguando a questi telai le prime elaborazioni. Quando, poco più tardi, Cisitalia fallì, Abarth si fece conoscere per la sua speciale marmitta destinata alla Fiat Topolino, la quale aggiungeva un suono più aggressivo ed un po’ di potenza.
È con la Fiat 600, però, che la ditta Abarth ebbe la consacrazione. Se inizialmente impegnata a produrre appositi kit di elaborazione, il punto di svolta lo si ebbe con la presentazione della Fiat 600 derivazione Abarth 750, una vettura interamente derivata dal modello di serie.
L’intervento essenziale ebbe come oggetto la cilindrata, rettificata di 750 cc: da lì i prodotti Abarth iniziarono ad avere straordinari successi in pista e fuori, fino a diventare sinonimo di stile e sportività.
Dagli anni ottanta, però, la casa aveva iniziato ad occupare fette di mercato sempre più piccole ed irrisorie. Nel 2007, però, FCA rilanciò il brand con l’elaborazione della Nuova Fiat 500 e la Grande Punto. Ecco i 5 modelli più indimenticabili dell’Abarth: