Il campionato di Formula E sbarca per la prima volta nella storia in Giappone per l’E-Prix di Tokyo. Il tracciato cittadino, situato nel cuore della capitale nipponica presso il Tokyo International Exhibition Centre, noto anche come Tokyo Big Sight, si estende su una lunghezza di 2,582 km e presenta un totale di 20 curve, originariamente pensato con 18 curve, a cui ne sono state aggiunte due nuove prima dell’ultima chicane per migliorare la sicurezza del percorso e 3 lunghi rettilinei. Scopriamo insieme come è andato questo storico e-prix!
Le qualifiche e la griglia di partenza
A due settimane dalla vittoria di McLaren in Brasile, Oliver Rowland ha portato la Nissan in pole position all’ePrix di Tokyo, quinto round di questa decima stagione di Formula E e gara di casa per il team giapponese.
Il pilota inglese ha centrato l’ottava pole position della propria carriera in 1:19.023 al termine di una tiratissima e combattuta finale contro Maximilian Günther, fermatosi a soli 21 millesimi dal tempo finale di Rowland. Questo ha permesso ai numerosissimi tifosi Nissan già presenti sulle tribune di sprigionare tutta la propria gioia quando Rowland ha attraversato la bandiera a scacchi per l’ultimo passaggio. Per Rowland è stata la seconda pole position stagionale dopo quella ottenuta a Diriyah, mantenendo anche un impeccabile 100% di vittorie negli scontri diretti affrontati in quest’anno.
Günther si è così dovuto accontentare della seconda posizione sulla griglia di partenza davanti a coloro che si sono fermati alle semifinali, autentiche sorprese di queste qualifiche. Edoardo Mortara è riuscito a portare la Mahindra al terzo posto davanti a Sergio Sette Camara, che era finito a muro in uscita dalla curva 2 durante la propria semifinale contro Günther, ma che è stato comunque autore di una super prestazione che gli ha permesso di partire dalla quarta posizione.
Jake Dennis ha aperto il gruppo dei piloti eliminati ai quarti di finale, precedendo Mitch Evans, che è stato ripescato per la fase ad eliminazione diretta e protagonista di un forte contatto contro il muro durante il suo giro ai quarti. Evans è stato ripescato al termine del Gruppo A dopo la cancellazione dell’ultimo giro del proprio compagno di squadra in Jaguar, Nick Cassidy, tempo col quale sarebbe avanzato alla fase successiva delle qualifiche.
Cassidy è stato escluso perché nel suo ultimo tentativo la potenza sprigionata sull’asse posteriore della propria vettura non rispecchiava il valore indicato nella mappatura originaria del pedale dell’acceleratore, infrangendo così l’articolo 3.2.1 del regolamento tecnico della Formula E e vedendosi così cancellato quello che è stato il proprio miglior giro. Il leader del Mondiale si è ritrovato dunque a partire dal 19° posto sulla griglia di partenza, in una gara che si prospettava in salita dopo l’incidente di San Paolo e su un tracciato dove i sorpassi sembravano essere complicati.
Seconda vittoria della stagione per Maserati all’e-prix di Tokyo
Alla partenza, dopo il sorprendente piazzamento in terza posizione, Mortara è riuscito ad avere la meglio sul suo ex compagno di squadra in Maserati, superandolo e mettendosi a caccia di Rowland. Su un circuito cittadino non favorevole ai sorpassi, la top-3 è rimasta a lungo invariata, con i primi attacchi attivati soltanto nelle retrovie.
Al 10° giro, Rowland è riuscito a sfruttare la potenza extra, mantenendo il vertice della classifica grazie al gap già creato su Mortara. Quest’ultimo, al contrario, ha perso solo una posizione sul pilota della Maserati nel giro successivo, tornando però al 3° posto per la maggior potenza extra di Günther e prima dell’ingresso della safety car, necessaria in un circuito stretto in cui non sono mancati i contatti, tra cui quello che ha compromesso la gara di Evans. Dopo la ripartenza alla 23esima tornata, al 25° giro si è verificata l’azione decisiva: a sorpresa, Günther è infatti riuscito a superare in rettilineo Rowland, passando al comando e mantenendolo anche dopo la seconda e ultima attivazione dell’attacco grazie al gap di sicurezza generato sull’inglese. Quest’ultimo, nel corso dell’ultima tornata, ha tentato più volte di riprendere la leadership, con il tedesco che ha però conservato la prima posizione fino alla bandiera a scacchi. Lo stesso non è accaduto con Da Costa su Rowland in un tentativo all’esterno, perdendo il podio a favore di Dennis e con Mortara poi escluso dalla top-5 dopo l’ultimo attacco e squalificato a fine gara per irregolarità tecniche. Nel finale, a chiudere la top-5 è stato così Pascal Wehrlein.
Ordine di arrivo e Classifica generale
L’ordine di arrivo dei primi 10 classificati, che come abbiamo visto è stato completamente stravolto negli ultimi giri dell’e-prix, è stato quindi il seguente:
- Maximilian Günther (Maserati)
- Oliver Rowland (Nissan)
- Jake Dennis (Andretti)
- Antonio Felix da Costa (Porsche)
- Pascal Wehrlein (Porsche)
- Nico Müller (Cupra)
- Nick Cassidy (Jaguar)
- Robin Frijns (Envision)
- Sergio Sette Camara (ERT)
- Sacha Fenestraz (Nissan)
Sul piano della classifica generale l’e-prix di Tokyo, e prima ancora l’e-prix di Sao Paulo hanno contribuito enormemente a compattare le prime 8 posizioni tutte racchiuse in soli 26 punti. Anche se Cassidy può ancora contare sulla prima posizione anche due gare al di sotto delle aspettative, deve fare i conti con l’avvicinarsi degli altri contendenti. Su tutti Wehrlein che ha mostrato un rendimento non eccellente dopo la prima vittoria a Città del Messico sulla sua Porsche. Se per Evans, Vergne e Bird, rispettivamente sesto, settimo e ottavo, raggiungere la vetta potrebbe essere molto più complicato, è praticamente certo che nel doppio e-prix di Misano previsto per il 13 e 14 aprile la sfida sarà tra i primi 5 classificati (Cassidy, Wehrlein, Rowland, Dennis e Günther): una doppia vittoria in questo momento potrebbe significare un allungo particolarmente importante e un possibile raddoppio, o quasi, dei punti attualmente detenuti.
Anche per quanto riguarda i team la classifica si è sensibilmente accorciata, pur vedendo ancora al comando Jaguar con 19 punti di vantaggio. I soli 6 punti conquistati da Cassidy a Tokyo e il ritiro di Evans in una 100esima gara in Formula E sfortunata per Jaguar, hanno certamente contribuito a favorire gli inseguitori, con Porsche che ora intravede la possibilità del sorpasso, matematicamente possibile già a Misano.
In una decima stagione di Formula E che si fa più interessante a ogni gara che passa, abbiamo potuto apprezzare l’elevata competitività e l’equilibrio tra i team e i piloti, con 5 vincitori in altrettanti e-prix. L’impressione generale è che dovremo aspettare la doppia data di Londra, o di Portland per proclamare un vincitore, anche se già da Misano non possiamo escludere di veder spiccare un pilota e una scuderia su tutti. Appuntamento alla doppia gara italiana nel weekend dal 12 al 14 aprile, per scoprire chi saprà cogliere la preziosa occasione per portarsi avanti!