Lo scorso 27 luglio un tir di 18 metri sbaglia sull’autostrada della Cisa, a Pontremoli. S’infila nel bypass e inverte la marcia: gli automobilisti riescono miracolosamente a evitare la collisione, ma una pattuglia raggiunge il mezzo e lo blocca: 8mila euro di multa, sequestro del veicolo per 3 mesi e revoca della patente per l’autista, un 30enne rumeno. Come da legge, la patente è ad oggi stata restituita al proprietario.
La polemica
Questo perché l’articolo 135 del Codice della Strada recita: “Qualora il titolare della patente ritirata dichiari di lasciare il territorio nazionale, può richiedere la restituzione della patente stessa al prefetto“. Come prevedibile, l’autista è rimpatriato e potrà continuare a guidare il suo mezzo sulle strade di tutto il mondo. La polemica ha aizzato l’Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, per cui questa norma rappresenta un buco nel sistema. In altre nazioni, soprattutto europee, questa legge non è prevista.
Le tre falle
“Ci sono – dice il presidente Giordano Biserni – tre grandi falle nella legislazione; siamo in attesa delle norme inserite nel “pacchetto stranieri” che giace da tempo in parlamento, la legge attuale ha troppi varchi per i furbi“. E questo “pacchetto stranieri” fa parte del nuovo codice della strada, il quale attendo il varo da più di due anni ormai. La seconda falla è invece rappresentata dalla truffa delle targhe bulgare.
Nel dettaglio
Nel 2015 circa 22mila verbali non pagati afferivano a casi questo genere. Funziona così: per la somma di 1.500 euro una organizzazione esporta il camion in Bulgaria, lo reimmatricola facendolo risultare appartenente ad una società legale, sagacemente intestata ad un prestanome, e lo “riaffitta” al camionista italiano. Molte volte le targhe arrivano addirittura a domicilio, senza necessità di movimento del mezzo. Ogni tassa viene infatti pagata in Bulgaria, compresa l’assicurazione che lì ha un costo dell’85% in meno ed una copertura molto inferiore. Risultato? Multe nel dimenticatoio e nessuna sanzione sui punti della patente. La terza ed ultima falla a cui Biserni si riferiva consiste nella nuova legge sull’omicidio stradale, per cui adesso esso vale solo in caso di manovre azzardate, alcol e droga, non al “mancato rispetto dei riposi o l’alterazione del cronotachigrafo”.