Capodanno
“Era il primo dell’anno e stavo tornando a casa. Superata una chiesa, vidi un cervo morto lungo la strada. Il sangue era lucido, espanso lungo una pozza attorno al corpo. Dal mio punto di osservazione non potevo notare bene i dettagli, ma avrei quasi certamente potuto dire che quello era un cervo in un giorno molto poco fortunato. Così, come facevano gli automobilisti a me vicini, in prossimità di quel corpo ci si spostava di due o tre corsie anche per evitare il tipico scatto dei cervi, che spesso fingono di esser morti per poi fuggire al momento propizio. Superato quest’ultimo e avendolo notato con la coda dell’occhio, mi resi conto che i cervi non vestono abiti eleganti. Sul bordo della strada, inoltre, c’era una folla di persone ben vestita che cercava di avvicinarsi alla persona sanguinante. Non ho più saputo niente di quel caso, neppure al notiziario”.