Automobilisti cani
“Mi trovavo nel solito traffico della mia città. Conta più di 100mila abitanti ma la sua urbanistica non è delle migliori, così durante le feste o i fine settimana le cose si fanno piuttosto difficili per noi automobilisti. Era, infatti, sabato pomeriggio: svoltando da una via secondaria mi immettevo su un grosso vialone. Allo svincolo, però, una Citröen C3 sostava con le quattro frecce nell’area pedonale salvagente: si tratta di un abituale – e criminale – parcheggio per tutti coloro che desiderano giocare velocemente alla ricevitoria calcioscommesse di fronte. Da quest’auto provenivano suoni di clacson ripetuti e insistenti, a dispetto della frecce segnaletiche e delle due figure che sembravano occupare i posti anteriori. Gli squilli di clacson continuavano e continuavano. La colonna di macchine scorreva piano. La mia pazienza stava toccando i minimi storici. Giunto ai lati di questa vettura, però, fui attraversato da una scena che non dimenticherò mai: al volante c’era un barboncino che imperterrito e divertito premeva e rimpremeva il clacson, al lato passeggero un tenero pitbull di una ventina di chili che mi “sorrideva” con la lingua di fuori.”