Le 7 storie più assurde vissute dagli automobilisti

Le 7 storie più assurde vissute dagli automobilisti

Piloti scatenati

“Svolgevo, come ogni sabato, la mia mansione di autista volontario d’ambulanza. In quell’occasione dovevamo prelevare un detenuto del carcere che aveva accusato un malessere collegato al suo diabete, non tardammo ad arrivare. Giunti nella piccola casa circondariale, fummo accolti da un agente di polizia penitenziaria, il quale fin da subito ci apparse piuttosto elettrizzato – in quel momento senza alcuna ragione plausibile – dal nostro intervento. Con energia e fermezza ci fece spazio lungo i corridoi della galera: affrontammo tutto l’iter specifico e prestammo soccorso al paziente, prima di caricarlo in barella e quindi in ambulanza. La Legge prevede che quando si trasferisce un detenuto al pronto soccorso è necessaria la presenza di una o più vetture delle Forze dell’Ordine, così l’agente che ci aveva accolti balzò nella sua vettura d’ordinanza e accese il motore.

In un battibaleno le sue sirene erano già spiegate: con un braccio fuori dal finestrino, prontamente armato di paletta, l’agente si rese protagonista di un volontario ed appariscente testacoda nel parcheggio del carcere. Un burnout di tutto rispetto, con tanto di sbuffi di fumo e stridio dei pneumatici. Gridando, urlando e suonando il clacson – come se non bastasse la sirena – lanciò a folle velocità la sua Pantera oltre la soglia d’uscita, spianandoci la strada con inaudita foga. Voglio dire: il malato non era affatto in pericolo di vita, ma l’agente alla guida, lungo il tragitto carcere-ospedale – fortunatamente vicino – rischiò la vita in un paio d’occasioni, sfiorando le altre vetture senza alcun tipo di paura. Altro che guida pericolosa. Tra iterate segnalazioni a passanti e automobilisti e continue sgasate, arrivammo al Pronto Soccorso e non sapevo se ridere o piangere. L’agente, però, si era sicuramente divertito.”

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