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Addio Diesel: l’estinzione è vicina

Allo scorso Rimini Off Road Show è stato presentato uno studio intitolato “Emissioni: sempre più vicina l’era dell’ibrido e dell’elettrico” a cura di Alix Partners. Si tratta di una ricerca che sottolinea come la società, in ambito automobilistico, si sia nettamente spostata verso l’alimentazione elettrica nonostante qualche ostacolo, principalmente il prezzo relativamente alto dei veicoli ibridi e ad emissioni zero e alcuni vuoti normativi.

Una morte lenta

Dati alla mano, una cosa è però chiara: la lenta agonia del diesel, destinato ad essere completamente rimpiazzato entro un ventennio dalle nuove, pulite fonti energetiche. A velocizzare questo processo, che fino a poco tempo fa sembrava pura utopia, ci ha pensato il nuovo protocollo WLTP (Worldwide Harmonized Light Veichles Test Producers), ancora in via di aggiornamento per trovare i migliori compromessi sui target di emissione di CO2. Per rientrare in questa normativa i costruttori dovranno almeno raddoppiare il tasso annuale di riduzione delle emissioni dei loro veicoli, adattandoli all’attuale NEDC, il New European Driving Cycle.

L’analisi

A cosa porterà l’entrata in vigore del nuovo WLTP non si sa: il fatto che i suoi dettagli debbano ancora essere completamente rivelati ci conduce solamente a speculazioni sul caso. Al momento le emissioni di CO2 su strada sono superiori al 40-50% agli attuali dati di omologazione; il WLTP aumenterà questa percentuale di 20-25 punti percentuale. La via da intraprendere sembrava quella di regolare e massimizzare l’efficienza dei propulsori attuali, ma questa scelta non consentirebbe alle case di raggiungere i target del 2030 che, ricordiamo, sono circa 50 g/km di CO2 per auto di piccola taglia, 65 g/km per quelle grandi. Le quote prestabilite potranno insomma essere toccate solo con un notevole dispiegamento di veicoli elettrici e di ibridi. In quest’ottica non è chiaro come si muoveranno i grandi brand.

Previsioni infauste

È stato calcolato che la diffusione delle auto elettriche comporti necessariamente l’alba delle motorizzazioni diesel, in quanto questo tipo di alimentazione non sarà più conveniente in termini di costi ed emissioni: sia quindi dal lato del costruttore che da quello dell’utente. Il mercato, stando alle previsioni, dovrebbe spostarsi in pianta stabile sulle propulsioni pulite già entro il 2020, anno in cui il diesel perderà una elevatissima fetta di mercato.