Negli anni Ottanta e Novanta i ladri preferivano rubare gli autoradio, oggi i nuovi navigatori GPS grazie all’ultima tecnologia e ai sistemi di “info-intrattenimento” sono più attraenti e affascinanti tanto da tentar il malintenzionato a mandare il vetro in frantumi per poi rubare quegli impianti che danno vita alla radio, connessione wifi allo smartphone, ingressi usb e aux, il display touch e, ovviamente, il navigatore satellitare. In poche parole viene sradicato il cuore digitale di un’automobile.
Dove vengono rubati i navigatori satellitari
Purtroppo il problema sussiste in tutta Italia: i colpi vengono pianificati da organizzazioni criminali che si appoggiano a stranieri, principalmente albanesi, romeni e nordafricani che collaborano per portare i pezzi hi-tech nel mercato nero digitale. I principali crimini avvengono in spazi pubblici e luoghi molto grandi come aeroporti, centri commerciali, stazioni e nel mirino ci sono anche gli autosaloni. A testimoniare quest’ultimo annuncio è Plinio Vanini, titolare di Autotorino, la più grande rete italiana di concessionarie il quale dice: «Solo da gennaio a maggio ho subito una decina di raid, l’ultimo appena cinque giorni fa, con un danno complessivo che si aggira intorno ai 500mila euro»
In 5 minuti è possibile creare un danno di 10.000 euro
Per rubare un navigatore si deve smontare il cruscotto ed estrarre la console del sistema. Poi, viene il turno dei fili e dei vari pezzi ad essi collegati. Talvolta i ladri riescono nel loro furto grazie all’uso di una sega elettrica per tagliare plastica, radica, metallo. Giuseppe Benincasa, segretario generale di Aniasa spiega che «Ci sono aziende del settore che per questo specifico fenomeno sono arrivate a spendere fino a 2 milioni di euro per le riparazioni». Per un’operazione simile il costo può anche essere tra i 1.700€ e i 7.000€.