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Auto elettriche: dal 2019 un punto di ricarica in ogni edificio

Il futuro è qui: ogni abitazione appena edificata o ristrutturata presente su suolo europeo dovrà essere munita di un punto di ricarica per veicoli elettrici. A decretarlo è la bozza di una nuova direttiva UE che, stando alle previsioni più rosee, potrebbe e dovrebbe concretizzarsi entro il 2019. La disposizione, secondo il The Guardian, verrà interamente resa pubblica prima del termine dell’anno corrente e stabilisce inoltre che per il 2023 il 10% delle aree parcheggio all’interno di qualsiasi edificio pubblico dovrà essere parimenti dotato di colonnine di ricarica per auto ad emissioni zero.

L’intenzione

La mossa intende agevolare la diffusione di infrastrutture complementarmente ad un auspicato boom di auto elettriche. È una scelta, questa, che si inserisce nelle politiche eco-sostenibili già intraprese da paesi soprattutto nordici e scandinavi, Norvegia ed Olanda in primis, i quali hanno già in programma l’addio a veicoli diesel e benzina entro il 2025. Nei piani dell’iniziativa figura la volontà di costruire una rete capillare che consenta lo sviluppo dei una tecnologia “vehicle to grid“: un ritrovato che permette di dimmettere in rete l’energia non utilizzata dai veicoli in carica per un grande risparmio dei consumi. Nissan, ad esempio, ha già in corso una sperimentazione di questo tipo sia in Danimarica che in Gran Bretagna grazie alla collaborazione con Enel.

Conseguenze inaspettate

L’utilizzo in larga scala di veicoli elettrici, però, potrebbe avere come drastica conseguenza l’aumento delle emissioni di biossido di zolfo stando ad un report l’Agenzia Europea dell’Ambiente. “Il numero crescente di veicoli a batteria avrà bisogno di sempre maggiore energia e diventerà quindi cruciale la fonte di approvvigionamento” dice Martin Adams, membro dell’ente europeo. “È necessario sviluppare un sistema di energia più sostenibile“.

C’è già la soluzione

La soluzione a questo problema potrebbe arrivare dalla rigenerazione delle batterie usate. La Renault, da poco in partnership con Connected Energy, ha ipotizzato la possibilità che le case automobilistiche possano immagazzinare gli accumulatori esausti in fabbriche in disuso, trasformandoli poi in strutture di ricarica, alimentando le strutture con energie rinnovabili e pulite come pannelli solari o turbine eoliche. BMW e Mercedes sono all’opera per progetti simili. Insomma: tutto è pronto per la grande rivoluzione dell’automotive.

jeipeg