Auto a noleggio, occhio al conto: spese gonfiate alla riconsegna

Auto a noleggio, occhio al conto: spese gonfiate alla riconsegna

Può capitare di avere la necessità di prendere un’auto a noleggio, ma per evitare di incorrere in una fregatura è fondamentale prestare la massima attenzione e scegliere con consapevolezza la società a cui ci si rivolge. Sono infatti sempre più numerose le situazioni, come messo in evidenza dall’indagine compiuta dal quotidiano La Stampa, in cui gli utenti si ritrovano a pagare anche il doppio rispetto alla cifra prospettata inizialmente. In Inghilterra ci si sta già muovendo per cercare di invitare le principali società del settore a essere più trasparenti.

Attenzione alle fregature

Noleggiare un’auto può essere un’operazione utile soprattutto per chi si sposta per motivi di lavoro o per chi si appresta a partire per una vacanza. Non sempre però tutto va come ci si sarebbe aspettati. Troppo spesso, infatti, i costi finiscono per lievitare quasi senza che il consumatore se ne accorga con richieste superiori rispetto a quanto inizialmente pattuito.

Insomma, le brutte sorprese sembrano davvero dietro l’angolo anche per i più scrupolosi. Ad esempio, alcune agenzie non consentono di noleggiare l’auto solo per una giornata, ma il periodo minimo richiesto è pari a tre giorni. Un problema non da poco per chi ad esempio deve trascorrere solo qualche ora in una città diversa dalla propria e ha quindi bisogno di un mezzo con cui muoversi. Spesso anche restituire la vettura in anticipo rispetto a quanto preventivato non consente di risparmiare. Anzi, in questi casi è prevista una maggiorazione di prezzo, la stessa in cui si incorre con una semplice mezz’ora di ritardo.

Una delle voci di spesa più care riguarda poi l’assicurazione. Online ci sono società disposte a offrire la copertura a cifre davvero vantaggiose, ma queste non vengono riconosciute dalle compagnie di noleggio. Chi vuole usufruire del servizio è costretto in molti casi addirittura a sborsare più di 1.000 euro.

Non va meglio nemmeno per il rifornimento della vettura. Spesso viene richiesto un supplemento di spesa per chi opta per un modello diesel solo perché questo genere di alimentazione consuma meno rispetto alle vetture a benzina. Problemi possono sorgere anche al momento della riconsegna quando si scopre che il costo sostenuto per fare il pieno è molto più alto di quello nei distributori.

Invito alla chiarezza

Fairer Finance, associazione di consumatori attiva in Inghilterra, sta così provando a muoversi nella speranza di spingere le compagnie e comportarsi in modo più trasparente nei confronti dei clienti. Se questo accadesse davvero ne gioverebbe anche il mercato. La campagna, appoggiata anche dall’Unione Europa, è stata finora accolta positivamente da Hertz, Europcar, Avis-Budget, Enterprise e Sixt, che si sono dette propense a muoversi con maggiore correttezza.

Non resta quindi che attendere per capire se si tratti dell’ennesima promessa non mantenuta. In Italia finora non si sono verificate proteste particolari, ma chissà che quanto sta accadendo oltre i nostri confini possa portare benefici anche da noi.