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Auto rubata prima della Mille Miglia: in manette i responsabili

Mille Miglia

L’edizione 2018 della Mille Miglia, una delle rassegne storiche più importanti, è stata funestata da un evento inaspettato: il furto di un’Alfa Romeo 6C 2500 Sport Cabriolet, Touring Superleggera, con targa olandese del valore di più di un milione di euro. Il proprietario, il tedesco Jeroen Branderhorst, aveva lanciato subito un appello sui social invitando chiunque fosse a conoscenza di qualche dettaglio per individuare i responsabili a segnalarlo alle forze dell’ordine. I ladri sono stati ora individuati: si tratta di tre persone, marito e moglie di 48 e 39 anni e il figlio 19enne.

Un furto scuote la Mille Miglia

Il lavoro delle forze dell’ordine, che si sono avvalse del contributo delle telecamere di sorveglianza presenti in città oltre a diverse intercettazioni, si sono rivelate decisive per assicurare alla giustizia gli autori del furto avvenuto lo scorso maggio poco prima della Mille Miglia. Poco prima della partenza della gara era stata infatti sottratta al suo proprietario un’Alfa Romeo storica. Gli inquirenti avevano quasi subito ipotizzato un furto su commissione, in virtù dell’elevato valore della vettura, superiore al milione di euro.

Il Jeroen Branderhorst sarebbe dovuto partire con il numero 115, ma proprio la notte prima era stato sottratto di un bene così prezioso. Il pilota era stato tra i primi a mettersi a disposizione per facilitare il ritrovamento del mezzo e aiutare nell’individuazione dei malviventi.

Sul suo profilo Facebook aveva così pubblicato un appello corredato da alcune immagini della macchina. “Cari amici – ha scritto nel post – la scorsa notte questo rimorchio bianco Brian James compresa la nostra Alfa Romeo 6C 2500 Sport del 1942 sono stati rubati a Brescia dove avremmo dovuto partecipare alla Mille Miglia. Chi ha visto il rimorchio e l’Alfa? Vi prego, condividete!“. Ora finalmente lui potrà avere giustizia.

Le persone finite in manette

Le forze dell’ordine hanno così provveduto ad arrestare un uomo di 48 anni e la moglie di 39, mentre il figlio di 19 anni dovrà sottostare all’obbligo di dimora. Tutti loro non sono sconosciuti alla giustizia, ma sono ritenuti responsabili di altri furti di auto avvenuti nelle settimane successive nei dintorni del Lago di Garda. C’è inoltre un particolare del loro modo di agire che non può che generare ancora più sconcerto: le loro azioni venivano eseguite portando con sé anche la figlia di sette anni, che faceva da “polo” per far sì che i colpi andassero a buon fine. La piccola è stata ora affidata dalla Procura di Milano da una comunità.

(Foto: Flickr)