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Autovelox, si cambia: i dispositivi serviranno solo per motivi di sicurezza

autovelox

L’autovelox, lo strumento utilizzato per rilevare chi supera il limite di velocità. rappresenta da sempre uno degli spauracchi peggiori per ogni automobilista. Non mancano i casi di persone che fanno il possibile per rallentare pochi metri prima per non incorrere in una multa. Per cercare di preservare il più possibile la sicurezza di chi viaggia sulle nostre strade le regole per la gestione degli apparecchi sono destinate a cambiare. A stabilirlo è la direttiva Minniti, emanata il 21 luglio scorso.

Autovelox: non serviranno più a fare cassa

Sono sempre più numerosi i casi di Comuni che decidono di installare un autovelox sulle proprie strade non tanto per spingere gli automobilisti a rallentare in un tratto ritenuto pericoloso, quanto per incrementare i propri guadagni.

La nuova direttiva Minniti punta proprio a scoraggiare questo comportamento. I prefetti avranno infatti il compito di monitorare costantemente dove saranno installati gli apparecchi e di fare in modo che la loro presenza risulti motivata solo per “esigenze condivise di sicurezza stradale“.

I sistemi di rilevamento della velocità sono stati inoltre ora riclassificati in tre diverse categorie a seconda del loro differente utilizzo: fissi, se non possono essere spostati (è il caso ad esempio di Tutor e Vergelius); temporanei, se successivamente saranno messi in un’altra zona (autovelox); e mobili (apparecchiatura utilizzata da un veicolo in movimento).

Stop ai rallentamenti preventivi

Chi finora aveva cercato di evitare una multa semplicemente rallentando poco prima della presenza di un autovelox non potrà più farlo. I trasgressori potranno infatti essere ripresi con dispositivi da remoto. C’è però un’unica condizione da rispettare in questi casi: rendere oscurabile l’abitacolo per far sì che l’automobilista non venga identificato per preservare la sua privacy.

Nessun cambiamento invece per quanto riguarda i cartelli posizionati sulle strade per avvisare i conducenti della presenza di un rilevatore di velocità. Fare i furbi sarà più difficile: le postazioni di controllo potranno funzionare su entrambi i sensi di marcia.

Le multe per questo genere di infrazioni dovranno comunque essere chiaramente leggibili per rendere le spese “ben circostanziate e documentate“. Per preservarsi da eventuali ricorsi è inoltre necessario effettura una “taratura e verifica della funzionalità delle apparecchiature, che avverrà con cadenza annuale, come peraltro stabilito dalla Corte Costituzionale con la  sentenza n. 113 del 29 aprile 2015“.