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Autovelox, crescono gli incassi per le multe: dove finiscono i nostri soldi?

autovelox

L’autovelox, lo strumento utilizzato per rilevare chi supera i limiti di velocità, rappresenta un po’ uno spauracchio per quasi tutti gli automobilisti. Questi strumenti sono sempre più diffusi sulle nostre strade non solo per sorprendere chi non è particolarmente prudente al volante, ma spesso anche per fare cassa. Addirittura c’era chi ipotizzava che i dispositivi venissero truccati appositamente. La situazione non deve essere sottovalutata: sono tanti infatti gli enti che poi non reinvestono i proventi per migliorare la sicurezza dei cittadini.

Occhio alle multe: nessun segno di crisi

Ricevere una multa è sempre un brutto colpo per ogni automobilista, che inevitabilmente si trova costretto a dover mettere mano al portafoglio per sostenere una spesa imprevista. Una situazione che conoscono bene tantissime persone, come viene confermato dai numeri: nel 2016 le sanzioni rilevate da autovelox hanno permesso di incassare 1,7 miliardi di euro. Un incremento pari al 45,6% rispetto all’anno precedente.

L’infrazione per eccesso di velocità può essere considerata positiva se si pensa possa spingere un automobilista a essere più prudente per non compromettere la sua sicurezza e quella degli altri conducenti. Ma altrettanto non si può dire dei Comuni, che sempre più raramente decidono di investire almeno una parte degli introiti per migliorare le strade. In Italia è infatti in vigore una legge che impone agli enti locali di destinare il 50% delle contravvenzioni in sicurezza. Al momento manca però il decreto attuativo, situazione che viene denunciata dall’ACI.

Non si può escludere che il problema venga risolto a breve, ma non nel modo sperato: nella “manovrina” attualmente allo studio l’obbligo potrebbe infatti sparire.

Poca attenzione alla sicurezza

Osservando la situazione attuale ai maligni scatterebbe però un’osservazione tanto semplice quanto importante: se un Comune è interessato a migliorare le proprie strade per incrementare il livello di sicurezza non dovrebbe attendere che sia il governo con un decreto a spingere a farlo. Evidentemente, quindi, gli enti, nonostante gli importi ricavati dalle multe sembrano poco interessati a questo aspetto.

I lavori che potrebbero essere effettuati sarebbero di particolare importanza: sostituzione degli incroci pericolosi con rotatorie, illuminazione degli attraversamenti pedonali e le piste ciclabili. Al momento pensare che il desiderio si trasformi in realtà sembra quindi quasi un miraggio.

A questo punto verrebbe quindi naturale chiedersi: se non sono destinati al miglioramento delle strade dove finiscono gli introiti ricavati dalle multe?