L’aquaplaning è uno dei più temibili spettri degli automobilisti: è quel fenomeno che occorre quando i pneumatici non riescono a smaltire l’acqua in eccesso presente sul manto stradale e letteralmente galleggiano; la conseguenza è una perdita di aderenza che rende la vettura incontrollabile e soggetta a sbandamento. Sin dal 2014 la società friulana Easy Rain è al lavoro su di un dispostivo in grado di debellare l’acquaplanning: si tratta nella fattispecie di uno strumento in grado di attivarsi in modo automatico, indirizzando un getto di fluido sull’asfalto al fine di evitare la formazione del fatidico velo d’acqua. In tal modo, stando a quanto dichiarato dall’azienda, le ruote possono continuare ad aderire al suolo anche in percorrenza di tratti particolarmente bagnati e viscidi.
Il sistema
Easy Rain si sviluppa complementarmente ai sensori di cui le automobili sono già dotate, riconoscendo quando il manto è bagnato. Si struttura con una centralina di controllo, un serbatoio contenente il liquido da sparare ed un meccanismo pneumatico ed idraulico che sfociano in ugelli ubicati dinnanzi le ruote anteriori: sono questi i responsabili dello spruzzo ad alta pressione, il quale poi disperde lo strado d’acqua consentendo un fluido lavoro alle scalanature dei battistrada. Gli ugelli possono ruotare per operare su di una superficie più ampia quando il veicolo si trova ad affrontare una curva. Il primo concept di Easy Rain è stato realizzato nel 2015, quando l’azienda ha finalmente avviato le prove su pista fino ad ottenere i feedback positivi che l’hanno indotto alla commercializzazione. Sono previste evoluzioni del sistema nei prossimi anni.
Non solo auto
Il fluido che viene eiettato al suolo è un brevetto depositato dalla stessa Easy Rain sebbene, come la medesima ha dichiarato, gli ugelli possano sparare anche semplicemente acqua. L’azienda è impegnata nel deposito di un secondo brevetto, in fase di approvazione, e di un terzo che verrà richiesto nel prossimo anno. Easy Rain sarà presentato ad Automechanika, la fiera delle componentistiche automotive di Francoforte. Le sue potenzialità sembrano adattarsi anche ad altri settori industriali, superando il mercato delle auto: pare che il sistema possa essere utilizzato anche in ambito aeronautico.