È da un po’ di tempo a questa parte che dilaga la mania degli Airbnb: è un servizio nato con l’omonima app che consente di trasformare la propria casa in un vero e proprio bed and breakfast con spese ammortizzate e soluzioni ad hoc, proponendo nella maggior parte dei casi anche una sorta di servizio turistico o di semplice compagnia da parte del proprietario. Sembra bizzarra e parimenti suggestiva, in questo contesto, come qualcuno abbia ricreato una prestazione di questo tipo in un vecchio Volkswagen Transporter T1, il furgone più noto come “Bulli”.
Home sharing o motor-home sharing? Il Bulli è dotato di tutti i comfort: fermo, ancorato in giardino, è deliziosamente agghindato con tutti gli articoli del caso per ricreare una fantastica atmosfera e funzionare da inconsueto, ma piacevole, bed and breakfast. Ma il Bulli in questione è solo una delle immense possibilità che i portali del settore offrono: i grandi numeri ci parlano di 60 milioni di ospiti registrati dal 2008 solo su Airbnb ed oltre due milioni di annunci disponibili in più di 34mila località di tutto il mondo.
Recreational Vehicle. Li chiamano così negli States, abbreviati RV (letteralmente veicoli ad uso abitativo), laddove c’è una vera e propria cultura gravitante. Nel nostro paese si contano circa 200 mila inserzioni all’anno, che contribuiscono ad un giro di affari che, in sette anni, ha raggiunto quota 3.4 miliardi di euro in fatturato a fronte dei 3.6 milioni di ospiti che nel solo 2015 hanno tastato la variegata terra della Penisola.
Non solo quattro ruote. Le proposte di alloggio si aprono alle più disparate e non ordinarie possibilità: castelli medievali, palafitte e perfino caserme dei pompieri – non sappiamo quanto legalmente e soprattutto come -. Per quanto concerne i segugi da motori, buone notizie per loro: le soluzioni per trascorrere la notte sono molteplici. Furgoni di vecchie generazioni e bus dai colori sgargianti hanno trovato nuova linfa negli annunci come RV, non considerando le vetture appositamente concepite come spazi abitabili: le Airstream, caravan dalle linee bombate nella tipica livrea d’alluminio. Sono tornati gli anni 50? Provare per credere.