La satira non va mai in vacanza. Soprattutto quando si ha a che fare con gli inviati del tg satirico più famoso d’Italia e, nella fattispecie, del giornalista Valerio Staffelli. L’alfiere di Striscia la Notizia ha in quest’occasione fatto visita alla Gestione Sportiva della Scuderia Ferrari, muovendosi alla ricerca del team principal Maurizio Arrivabene. Proprio quest’ultimo si è visto recapitare una versione gigante del Tapiro d’Oro, così grande che è stato necessario trasportarlo su di un furgone per la tratta Cologno Monzese-Maranello.
Galeotto fu quel weekend a Suzuka
Nella puntata di Striscia di ieri, martedì 10 ottobre, Arrivabene si è guadagnato lo storico riconoscimento di Staffelli dopo il ritiro di Sebastian Vettel occorso nell’ultimo Gran Premio del Giappone. Il tedesco, assieme ad un grandioso lavoro di meccanici ed ingegneri, è riuscito in questa stagione a riportare la Rossa di Maranello nelle posizioni del mondiale F1 che contano, conducendo per molte gare la classifica iridata provvisoria. A Suzuka, però, la rottura di una candela della sua SF70H ne ha inesorabilmente sgretolato i sogni di gloria: sogni, a dire il vero, già allontanatisi con il KO di Singapore. Con 12 punti mondiali raccolti nelle ultime tre gare, Vettel adesso può solo assistere al trionfo di Lewis Hamilton, lanciato verso il suo quarto titolo con 59 punti di vantaggio a quattro appuntamenti dalla fine.
Tapiri d’oro giganti e non solo …
Il manager lombardo è stato abilmente al gioco, accettando di buona lena questo speciale premio e ridendo su alle sfortune professionali. Non è chiaro, comunque, se finirà nella sala dei trofei del reparto corse. Da sottolineare inoltre il simpatico siparietto nel finale, quando Valerio Staffelli ha regalato ad Arrivabene anche una candela. E non una di quelle prodotte dalla NGK – dal prezzo di 59 euro, facezia per i rendiconti della massima classe regina – che ha sancito la fine del sogno Ferrari, ma un vero e proprio cero votivo. Se a Maranello la sfortuna è il tipo di fortuna che negli ultimi tempi non manca mai, lo stesso insomma si può dire dello spirito di autoironia.